La scuola è "di sinistra"?

da Tuttoscuola del 6/5/2005

 

"Sorprende che il capo del Governo, in sede di replica in Parlamento, abbia esplicitamente menzionato la scuola solo per dichiarare che essa è dominata dalle sinistre. La scuola non è di parte, ma, come ogni altra istituzione, ha bisogno di linee politiche chiare e condivise, e non di appellativi ed etichette".

 

Così si è espresso nei giorni scorsi Gino Galati, segretario generale del sindacato autonomo SNALS, commentando un passaggio contenuto nelle dichiarazioni programmatiche fatte dal premier Berlusconi in Parlamento in occasione del dibattito sulla fiducia. Ci sembrano parole di buon senso, come sa chi vive a contatto con le scuole e con gli insegnanti, la maggior parte dei quali non assume atteggiamenti di parte, "militanti".

 

Ma come mai il presidente del Consiglio, uomo attentissimo alle tendenze d’opinione, si è sbilanciato in tal modo, giungendo a parlare della scuola come di un "potere forte" egemonizzato dalla sinistra?

Una pulce nell’orecchio devono avergliela messa non solo i sondaggi più o meno riservati, ma anche fatti concreti come i risultati nelle elezioni per le RSU, e soprattutto il successo della CGIL. E’ possibile, d’altra parte, che in qualche modo sia stata la stessa FLC CGIL a dar corpo ai sospetti del premier. Citando i dati di un’inchiesta sul voto degli insegnanti, il sindacato ha sostenuto a caldo, a commento dell’esito delle elezioni regionali, che "il consenso elettorale espresso verso il centrosinistra si è attestato probabilmente attorno al 70%" (www.cgilscuola.it/rubriche/politica/elezregion2005.htm).