Affondo del premier sull'Udc: "Ha il diritto di
veto"
"Ho rispettato il contratto con gli italiani,
molto è stato fatto".
Berlusconi e gli statali "Ingiusto dare 111 euro".
E intanto Letta convoca le parti sociali per
giovedì 19
da
la Repubblica del
16/5/2005
PADOVA - "Io mi sono assunto quasi da solo la
responsabilità di dire no a un contratto che stava per chiudersi e che
non mi sembrava giusto chiudere". Silvio Berlusconi, durante un suo
intervento al telefono con la rete Tv "Canale Italia", commenta così
la difficile vertenza del pubblico impiego. "Non credo che in un
momento come questo dovremmo andare a incrementare quella che è per
essenza la spesa corrente di una somma, 111 euro, che è superiore a
quella che i normali cittadini ottengono dalle aziende private in cui
lavorano". "I cittadini - prosegue Berlusconi - non possono dare a
coloro che sono i loro dipendenti, cioè agli impiegati pubblici, 111
euro, mentre gli stessi cittadini si trovano a incassare 86 di media.
Questo mi sembra che non sia corretto".
La minoranza che mette il veto. Nel governo c'è "una minoranza anche
assolutamente esile, del 6-7% rispetto al totale della coalizione, che
ha un diritto di veto" dice Berlusconi. Un duro affondo verso
l'alleato più "riottoso" della Casa delle libertà: l'Udc di Marco
Follini. Senza fare nomi, il Cavaliere, sfoga il proprio disappunto
per "una coalizione nella quale non vige il principio della
democrazia, dove non c'è una maggioranza che vota e una minoranza che
si adegua, ma una minoranza che ha un diritto di veto". L'affermazione
di Berlusconi è "solo una frecciatina all'Udc" ha commentato il
ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini, aggiungendo che "Berlusconi
si deve sforzare di più se vuole dare una frecciata all'Udc".
Contratto valido. Berlusconi definisce "sempre valido" il cosidetto
contratto con gli italiani firmato davanti alle telecamere di Porta a
Porta: "Nonostante il periodo negativo, molto è stato fatto". Un
esempio? "Noi non abbiamo aumentato il peso del debito pubblico sul
Pil; il peso è diminuito. Quindi, credo non si potesse fare meglio di
così". Quanto agli ostacoli incontrati dall'azione di governo nella
stessa Cdl, per Berlusconi "il governo, nonostante ciò, ha fatto
partire dal suo tavolo oltre 550 provvedimenti e la maggioranza ne ha
approvati in Parlamento quasi 400". Berlusconi, affrontando i punti
del contratto con gli italiani, spiega: "Sulle tasse abbiamo fatto
credo tutto il possibile. Siamo intervenuti due volte con due moduli,
c'è una no tax area. Abbiamo diminuito tasse per le imprese,
portandole al 33%, abbiamo diminuito tasse per i cittadini più
poveri". "Credo che la pressione fiscale sia scesa al 41% e qualcosa
circa - conclude il premier - dal 45%, che è stato il vertice toccato
da Prodi nel '97.
La convocazione delle parti sociali. Il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha convocato per giovedì
prossimo, 19 maggio, alle 17 alcuni ministri e i due vicepremier ,
Gianfranco Fini e Giulio Tremonti e i leader di Cgil, Cisl e Uil,
Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta, Luigi Angeletti nonché i
presidente di Confindustria e della Confcommercio, Luca Cordero di
Montezemolo e Sergio Billè. I ministri convocati sono Alemanno,
Baccini, La Malfa, Lunardi, Maroni, Matteoli, Miccichè, Moratti,
Scajola, Siniscalco, Stanca.