Contratto scuola.

A Trento già sottoscritto a 110 euro al mese.

da Tuttoscuola  del 16 maggio 2005

 

Trento, come Bolzano, gode da quasi dieci anni di una autonomia che consente spazi di manovra sia nell’applicazione delle riforme scolastiche sia nei contratti del personale scolastico.

Da mesi anche a Trento era pendente la trattativa per il rinnovo del biennio economico degli insegnanti senza che si riuscisse ad arrivare ad un’intesa, per la distanza tra quanto offriva la provincia (5%) e quanto chiedevano i sindacati di categoria (8% come da richiesta nazionale).

Nei giorni scorsi l’Apran, l’Agenzia di negoziazione provinciale (che corrisponde all’Aran nazionale) ha posto una specie di ultimatum per chiudere, ottenendo l’ok dell’Uil-scuola (uno dei sindacati maggioritari della provincia), dello Snals e della Gilda. Cisl-scuola e Cgil-scuola hanno esitato, ma alla fine la Cisl ha accettato, rendendo possibile (maggioranza dei sottoscrittori) l’accordo per un’intesa che prevede un aumento medio lordo mensile di circa 110 euro.

La Cgil-scuola non ha firmato, volendo aspettare il contratto nazionale, anche se l’Apran ha assicurato la disponibilità a rivedere l’intesa in caso di condizioni nazionali più favorevoli.

Gli aumenti previsti oscillano da un minimo di 70,33 euro (per un insegnante delle elementari a inizio carriera) a 119,78 euro (per un docente delle superiori con più di 35 anni di servizio).

La retribuzione professionale potrà variare da un minimo 7,20 euro in più a un massimo di 10,89 a seconda della anzianità di servizio.

Viste le difficoltà per arrivare ad un accordo per i dipendenti pubblici, accettabile da entrambe le parti (il Governo sembra voglia stare sotto i 100 euro di media), i 110 euro per il personale scolastico ottenuti a Trento potrebbero rappresentare l’obiettivo massimo raggiungibile per il contratto nazionale, quasi un esempio da imitare.