Buste paga più pesanti di 104 euro.
Aumenti medi del 5,01% per il 2004/05, compreso
il merito
da
ItaliaOggi del
31/5/2005
Buste paga più pesanti di 104 euro per i
dipendenti scolastici. Non per tutti, però. Perché almeno 8 euro
andranno alla produttività. E una quota, ancora da definire, dovrà
puntare a valorizzare il merito, differenziando i salari. Sono i
termini economici dell'intesa raggiunta nella notte di venerdì scorso
dai sindacati e dal governo sul rinnovo dei contratti del pubblico
impiego. Fatto l'accordo politico, restano ora da sottoscrivere i
singoli contratti di comparto. Intanto, comunque, sono revocate le
azioni di proteste e gli scioperi indetti nei giorni scorsi da tutte
le sigle sindacali. L'intesa prevede un aumento per il biennio 2004/05
del 5,01%, lo 0,7% in più rispetto a quanto stanziato nella
Finanziaria 2005. La differenza dovrà essere coperta con la prossima
manovra finanziaria. Ovviamente, dovranno essere pagati gli arretrati
a decorrere dal 1° gennaio 2004.
I retroscena dell'intesa
´Un contratto abbastanza equilibrato, soprattutto perché accompagnato
da processi di mobilità e produttività', ha detto il ministro
dell'economia, Domenico Siniscalco. ´Da 17 mesi dicevo che se ci
fossimo seduti intorno a un tavolo con l'impegno serio a concludere
l'intesa ci saremmo riusciti, e così è stato' dice a ItaliaOggi
Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil e uno degli
artefici, assieme a Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del
consiglio dei ministri, dell'intesa di venerdì scorso. ´A parte il
tetto per la produttività', spiega Foccillo, ´gli impegni assunti con
l'intesa saranno definiti al tavolo della trattativa di comparto, nel
rispetto dell'autonomia contrattuale'. Nessuna ingerenza governativa,
dunque, e il rispetto della preintesa economia già raggiunta l'11
maggio scorso dai leader di Cgil, Cisl e Uil con la rappresentanza
governativa, poi smentita dal premier, Silvio Berlusconi. ´Non abbiamo
potuto invece nulla sui tempi di rinnovo dei contratti', aggiunge
Foccillo, ´purtroppo continueremo a scontare, a differenza del mondo
privato, i ritardi di un meccanismo di controlli che sfugge a ogni
monitoraggio e a ogni previsione. Ed è questo sicuramente uno dei
fronti sui quali il mondo sindacale si dovrà impegnare, per dare ai
lavoratori del pubblico impiego certezza dei propri diritti'. L'atto
d'intesa prevede genericamente che il governo si impegna a inviare con
´tempestività i necessari atti di indirizzo all'Aran, accelerando il
successivo iter procedurale'.
Le risorse della scuola
Per la scuola, l'aumento del 5,01% si traduce in una media di 104 euro
in più al mese. A questi vanno aggiunte le risorse frutto dei risparmi
di settore, che il contratto dovrà redistribuire. Si tratta di risorse
frutto della razionalizzazione della spesa, in primis imputata al
capitolo taglio del personale. Fondi che andranno a pagare i compensi
accessori. Sul piatto sarebbero disponibili per la voce docenti circa
380 milioni di euro per il 2004 e 285, 6 milioni per il 2005. A questi
vanno aggiunte le risorse provenienti dalle misure relative al
personale ausiliario, tecnico e amministrativo: 66 milioni
complessivi.
L'intesa non si limita a prevedere il quantum dell'aumento a copertura
dell'inflazione e della produttività, anche se il rinnovo è del solo
biennio economico. Ma precisa che le parti si impegnano a introdurre
meccanismi che incentivano la produttività, alla quale dovrà andare lo
0,5% dell'aumento complessivo, misure per la differenziazione dei
salari, e a rendere finalmente operativo del meccanismo della
mobilità.
Il nodo spinoso del merito
Le parti hanno concordato sulla necessità di valorizzare maggiormente
´la qualità delle prestazioni e il merito'. Una previsione che alla
scuola ricorda il concorsone per la carriera, che costò la poltrona al
ministro dell'istruzione, Luigi Berlinguer, e una trattativa,
l'ultima, che ha fissato alcuni criteri (dai corsi di perfezionamento
agli anni di servizio) per riconoscere il merito, ma ha rinviato,
anche causa assenza di risorse, il decollo del sistema al contratto
2006/2009. Pare dunque molto difficile, se non improbabile, che il
merito possa già decollare quest'anno per i circa 700 mila insegnanti
italiani.
Personale in esubero e mobilità
C'è poi il capitolo mobilità: il governo punta a coprire i posti vuoti
nelle piante organiche di alcuni settori con gli esuberi di altri. Si
tratta di personale assunto a tempo indeterminato, ma che risulta in
eccesso rispetto alla pianta organica. La mobilità
intercompartimentale è finora rimasta sulla carta, bloccata dalla
resistenza delle amministrazioni a utilizzare personale di altri enti
e dei sindacati a cedere su trasferimenti non volontari, soprattutto
verso città diverse da quelle di residenza dei dipendenti.