Bulli e pupe.
di Maurizio Tiriticco, da
ScuolaOggi del 16/5/2005
E’ il titolo di un vecchio film, ma mi è tornato
in mente dopo la risposta del ministro Moratti a Mario Pirani sulla
questione del bullismo. E’ certo – ed il ministro ha ragione – che il
bullismo affonda le sue radici nel disagio giovanile e che la
soluzione è a medio e a lungo termine, ma… Dov’è la soluzione? O
meglio, l’avvio della soluzione? E qui mi vengono in mente le pupe,
cioè tutti gli ingenui che credono alle favole, soprattutto a quelle
che raccontano loro!
La favola è quella dei “principi sui quali si fonda il nostro progetto
educativo – così scrive il ministro – quelli affermati dalla
Costituzione repubblicana e dalla Convenzione europea: la dignità
della persona, la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà la giustizia,
la cittadinanza consapevole e partecipata”!
A parte il fatto che la Costituzione con quel famoso anche scritto
bello bello nella legge 53 tra le finalità del sistema educativo,
sembra un optional, e a parte il fatto che l’uguaglianza nelle
Indicazioni nazionali era stata cassata dalla citazione dell’articolo
3 della Costituzione e poi reintegrato solo dopo le proteste di tanti
di noi, che dire delle ragioni che hanno indotto a formulare questi
nuovi sacrosanti principi fondanti?
Il ministro ce lo dice chiaramente! Era necessario introdurli “in una
scuola che negli ultimi decenni si era concentrata più che altro sulla
trasmissione del sapere”!!! E qui casca l’asino, o meglio la pupa!
Quindi, è il sapere che ha provocato il bullismo! Eppure, da decenni,
nessuno di noi se ne era accorto! Continuavamo a insegnare che due più
due fa quattro e che tra l’a con l’acca e l’a senz’acca c’ è una certa
differenza… e non sapevamo che queste non sono semplici nozioni, ma i
pericolosi bacilli del bullismo!!!
Ahi noi! Finalmente una pupa ha scoperto l’arcano! Punto e a capo!
Altro che tre per tre fa nove e qui e qua vanno senz’accento! Bisogna
educare alla convivenza civile, magari con sei belle materie nuove
nuove, però… tutte traversali… perché le ore non bastano, bisogna
valutare il comportamento, obbligare ai tre quarti della frequenza, e
nel giro di un tempo medio-lungo tutto sarà risolto!
Occorreva cambiare una scuola – il ministro lo dice ripetutamente – in
cui l’alunno doveva piegarsi ai suoi programmi e dar vita, invece, a
una scuola in cui è questa ad essere a servizio dell’alunno… ed anche
di mamma e papà!
E noi ingenui, che per decenni abbiamo ignorato le reali esigenze
dell’alunno inculcandogli solo saperi, imponendogli obiettivi di
apprendimento, programmazioni educative e didattiche… Ma che dico
ingenui! C’era mooooltooooo di peggio, ma qualcuno, qualcuna, ci ha
scoperti!!! Noi, consapevoli corruttori degli animi infantili,
formatori solo di bulli, tanti bulli, in nome di un demoniaco disegno
che viene da lontano, ebbene, sì… la distruzione dell’ordine
costituto!
Meno male che qualcuno, qualcuna, ci ha fermati! Oggi il Paese è sulla
via della salvezza! Il bullismo sarà debellato perché qualcuno,
qualcuna, ha dato vita ad una scuola nuovaaaa! E il Paese l’ha capito!
E’ tutto felice e contento! Grida per tutte le piazze i suoi osanna al
salvatore, salvatrice! Basta con il tempo scuola troppo lungo! Il
sapere corrompe! L’ECC redime! E nelle scuole gli insegnanti si
prodigano a realizzare tutoraggi, portfoli, unità di apprendimento,
schede di valutazione in piena libertà, strafelici che finalmente
qualcuno, qualcuna, stia insegnando loro come si insegna! Sotto l’alta
guida di Pecup, Osa, Lep e controlep, Larsa e Psp… i nuovi Verbi della
Rivelazione!
Bisogna aiutare i nostri fanciulli a “soffermarsi sul senso della
nascita e della morte, delle origini della vita e del cosmo, della
malattia e del dolore, del ruolo dell’uomo nell’universo,
dell’esistenza di Dio…”… sennò l’ologramma, il nuovo passepartout
morattiano, a che cosa serve? Altro che tabelline e il passato remoto
di espellere! Le conoscenze corrompono gli animi!
Se certe operazioni così avanzate sono difficili da gestire, non fa
nulla! La parola del salvatore, salvatrice, e dei suoi missi dominici,
un po’ indireggiando, un po’ invalsizzando, portano la luce in tutte
le scuole! Per non dire, poi, degli insegnanti della scuola secondaria
di secondo grado, tutti nell’attesa messianica che la riforma tocchi
presto anche loro! Aspettano con ansia la decima bozza, quella
definitiva, l’ultimo comandamento! Anche loro sono pronti a gettare
via le conoscenze corruttrici per realizzare le indicazioni delle
Indicazioni!
E tutto ciò – i demoni circolano ancora! – anche se il CNPI boccia e
riboccia tutti i progetti riformatori, anche se sindacati scuola e
associazioni esprimono preoccupazioni e dissensi, anche se le
Conferenze unificate esprimono “mancata intesa” su tanti dei salvici
provvedimenti!
Nel Paese di Bengodi, dove il popolo bolso a Pasqua preferisce andare
al mare per far crollare il Pil, dove le massaie non sono più quelle
di una volta che sapevano fare la spesa e contenere i prezzi, in
questo Paese di Bengodi godiamo anche noi di avere una pupa che…
ancora non è certo se ci fa… o ci crede…