Nuove cattedre, regioni a bocca asciutta.
da
ItaliaOggi del
3/5/2005
Gli organici dei docenti autorizzati dal
ministero dell'istruzione lasciano a bocca asciutta molte regioni. Nei
prossimi giorni dovrebbe essere firmato il decreto definitivo sugli
organici per il nuovo anno scolastico 2005/06, d'intesa tra ministero
dell'istruzione e dell'economia, che prevederà un'iniezione aggiuntiva
di 650 posti rispetto ai circa 744.150 già indicati.
Una concessione che lascia però insoddisfatte molte direzioni
scolastiche regionali. E che non chiarisce se ha assorbito quelle 500
cattedre annunciate in un primo momento per la sola integrazione degli
studenti immigrati.
Il Veneto, per esempio, aveva fatto una richiesta di 1.350 posti in
più: ha portato a casa il 5% (70 cattedre) di incremento della
dotazione con la quale fronteggiare l'accresciuto fabbisogno. Sempre
70 posti aggiuntivi per la Campania, la cui richiesta iniziale era
stata di mille cattedre. Caso analogo quello dell'Emilia Romagna. È
andata meglio al Lazio, che aveva avanzato una richiesta di 70
cattedre, a fronte della quale ha ottenuto un incremento di 34 unità.
Il dicastero ha spiegato che tra i motivi dell'accresciuto fabbisogno
c'è anche la riforma Moratti, che ha innalzato l'obbligo scolastico e
ha recuperato quote di dispersione scolastica. C'è poi la crescita
degli alunni stranieri e il potenziamento delle attività opzionali
nella scuola primaria e secondaria di primo grado.
Esigenze, queste, che si sono scontrate con i paletti della
Finanziaria 2005, che prosegue nella politica avviata negli anni
passati di un contenimento della spesa per il personale del pubblico
impiego. Secondo le sigle sindacali lo sforzo fatto dal dicastero
guidato da Letizia Moratti resta però insoddisfacente. Ma non è detto
che non ci siano gli strumenti per recuperare. ´Il governo può
intervenire attraverso la legge di assestamento di bilancio che
consente di apportare correttivi in ordine agli stanziamenti', ha
detto Enrico Panini, segretario della Cgil scuola e università. Chiede
di rivedere i meccanismi di definizione del personale Massimo Di
Menna, segretario della Uil scuola: ´Non si può prima fissare il
contingente e poi adattarlo alla realtà. È necessario procedere al
contrario'.
Le 650 cattedre messe sul piatto sono ´la controprova che l'esigenza
prevalente è quella di far quadrare i conti, anche a scapito della
qualità dell'istruzione', aggiunge Francesco Scrima, segretario della
Cisl scuola.