Precari:

87 mila docenti assunti in tre anni

e forse anche 5 mila Ata.

da TuttoscuolaNews N. 201, 30 maggio 2005

 

Il Ministero dell'Istruzione, quello dell'Economia e la Funzione Pubblica hanno messo a punto il decreto interministeriale con il quale finalmente si deciderà concretamente l'immis-sione in ruolo dei precari, in attuazione del piano triennale previsto dalla legge n. 143/2004, approvata in parlamento con maggioranza bipartisan.

Secondo quanto risulta a Tuttoscuola, saranno 55 mila i docenti che saranno immessi in ruo-lo a settembre, altri 12 mila dal settembre 2006 e 20 mila dal settembre 2007: 87 mila appun-to, a fronte di 101.186 posti vacanti e disponibili per il triennio considerato.

Il Miur avrebbe anche proposto l'immissione in ruolo di 5 mila unità di personale Ata ma non è ancora noto l'eventuale assenso del Ministero dell'Economia. L'intera proposta dovrebbe essere discussa nel Consiglio dei ministri del 3 giugno.

Gli 87 mila posti per docenti dovranno essere ripartiti per quote uguali (50% e 50%) tra i-scritti nelle graduatorie permanenti (precari storici) e iscritti nelle graduatorie di merito del concorso per titoli ed esami espletato nel 1999, che restano valide fino all'espletamen-to di possibili, futuri concorsi.

In base alle quantità di posti vacanti verranno assegnate quote di posti agli Uffici scolastici regionali per la ripartizione tra i diversi settori, come è avvenuto l'anno scorso con le im-missioni in ruolo di 12 mila docenti.

Lo Snals aveva chiesto per settembre 2005 una maggior quota di immissioni in ruolo (58-60 mila), perché quello era il numero dei posti risultanti effettivamente vacanti.

In queste settimane si è parlato di un numero ben maggiore di posti vacanti (150 mila?), sul-la base del numero di docenti nominati a tempo determinato su posti annuali o fine al termine delle attività. Quel numero non può essere però preso a riferimento perché in buona parte non corrisponde a posti effettivi (molte nomine sono su spezzoni e circa 30 mila sono posti di sostegno in deroga fuori organico).