Secondo Ciclo

Venenum in cauda:

quel trentunesimo articolo.

da Tuttoscuola del 14 giugno 2005

 

Tre righe, rubricate "norma finale". Eccole: "Gli interventi di riconversione del personale docente, eventualmente necessari, anche al fine di trasferimenti in altri comparti della pubblica amministrazione, saranno programmati dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica".

Questo articolo, il trentunesimo, che la Gilda definisce "inquietante" (www.gildains.it) e che secondo la Cisl "rappresenta un ulteriore attacco alle normali e corrette relazioni sindacali", è la più importante novità che compare nell’ultima versione dello schema di decreto legislativo sul secondo ciclo, pubblicato (era ora) nel sito del MIUR, fermo da mesi al testo del 17 gennaio 2005.

Gli organici restano dunque bloccati, fino al 2010-2011, "nelle quantità complessivamente determinate per l’anno scolastico 2005-2006" (art. 27, comma 2), ma il trentunesimo articolo fa chiaramente capire che si tratta di un tetto massimo, e che quindi le risorse umane che si rivelassero eventualmente eccedenti rispetto ai fabbisogni dei nuovi licei, campus compresi, non saranno mantenute in servizio nella scuola (ripristinando, per esempio, quell’organico "funzionale", che aveva a suo tempo accompagnato e sostanziato l’autonomia delle scuole).

Insomma, se per esempio il sistema di istruzione e formazione, nella sua forma non integrata (diversa quindi dal "campus"), dovesse registrare un successo tale da intaccare significativamente l’utenza dei nuovi licei e dei connessi percorsi integrati, si verificherebbe un esubero del corrispondente personale docente e ATA, che sarebbe riconvertito e trasferito in altri settori della pubblica amministrazione. E forse, coi risparmi così ottenuti, si mirerebbe a finanziare meglio la riforma, alla quale l’avaro art. 30 destina annualmente, come è stato osservato, più o meno quanto costerà alla Roma il rinnovo del contratto del calciatore Francesco Totti.