Ancora sperimentale la valutazione

Firmato l’accordo per diversificare

il salario dei presidi.

Retribuzioni variabili in base alla complessità dell’istituzione

a cura di Giuseppe Pennisi, da ItaliaOggi del 7/6/2005

 

Retribuzioni variabili per i dirigenti scolastici. Ma non in base ai risultati raggiunti: il discrimine è rappresentato dalla complessità della scuola gestita. E stato sottoscritto in via definitiva, il 30 maggio 2005, nell’incontro svoltosi presso il ministero dell’istruzione tra la parte pubblica e le organizzazioni sindacali rappresentative, il relativo accordo.

La bozza di tale accordo era stata già siglata il 21 dicembre 2004, ma la sottoscrizione delle parti poteva avvenire solo dopo il parere favorevole del dipartimento della funzione pubblica e la certificazione sulla compatibilità finanziaria da parte del ministero dell’economia e delle finanze. La retribuzione di risultato, anche per l’anno in corso, sarà corrisposta in misura percentuale (20%) rispetto a quella di posizione, correlata alla complessità delle istituzioni scolastiche.

LE DIFFERENZE

Una distribuzione al momento differenziata solo con riferimento ad una situazione oggettiva (la fascia di complessità nella quale la scuola è collocata), anziché in relazione ad elementi soggettivi concernenti l’attività svolta dal dirigente. La soluzione, adottata in via transitoria, è determinata dal funzionamento in via sperimentale del sistema di valutazione dei risultati (Sidavis) ottenuti dai dirigenti scolastici. La valutazione dei risultati, infatti, costituisce il presupposto giuridico per l’attribuzione di parte della retribuzione (quota variabile), in rapporto al merito (risultati accertati in sede di specifica valutazione).

IL STEMA DI VALUTAZIONE

Il sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, già rielaborato dopo la prima applicazione sperimentale (Sivadis 2), sarà oggetto di una nuova revisione che tenga conto delle esigenze e, soprattutto, delle difficoltà emerse anche nella seconda fase della sperimentazione. Un’esigenza già sottolineata è stata quella di riferire la valutazione a tutto il periodo di durata dell’incarico, salvo rilevazioni annuali. Altra esigenza emersa già nel primo seminario svolto a Montecatini dedicato al tema concerne l’affidamento del particolare compito a un nucleo di valutatori, anziché a singoli valutatori. Nel nucleo di valutazione dovrebbe essere presente un dirigente scolastico esperto in procedure valutative, in relazione alle specifiche conoscenze dei problemi attinenti alla gestione.

Il problema di fondo, tuttavia, riguarda le situazioni che debbono costituire oggetto dell’indagine conoscitiva del valutatore o del nucleo di valutazione. In sostanza, se la valutazione dei risultati dell’attività svolta dal dirigente nell’ambito dell’istituzione
scolastica debba consistere o risolversi nella valutazione delle competenze possedute e dei comportamenti assunti.

Tanto, anche per le difficoltà di stabilire gli elementi concreti, il più possibile oggettivi, sostanziali e non formali, cui collegare il giudizio. E’ stata da sempre ravvisata la necessità che il procedimento di valutazione non si risolvesse nell’esame di documenti (in particolare, delle relazioni formulate dal dirigente interessato), ma prendesse in considerazione i comportamenti adottati in relazione alla complessità alle situazioni scolastiche.

L’ANNO IN CORSO

La valutazione dei dirigenti per l’anno scolastico in corso si svolgerà secondo le linee del Sivadis 2, comunicate dal ministero dell’istruzione all’inizio dell’attività annuale.
La procedura prevista segue e attua i principi posti dalla legge n. 241/90, relativamente al procedimento amministrativo, con particolare riguardo alla trasparenza. È sancita la facoltà del valutato di presentare documenti o memorie, e anche la possibilità di un colloquio diretto tra il valutatore di prima istanza e il dirigente che si sia sottoposto spontaneamente a valutazione. «4 dirigenti valutatori di prima istanza organizzano e gestiscono un incontro con i dirigenti loro assegnati per illustrare e dettagliare il processo in termini di attività operative, regole, tempi di documentazione», recita l’intesa. La valutazione riguarda i risultati conseguiti dal preside durante l’anno in corso, nell’ambito dell’esercizio delle attività e delle responsabilità assegnate dalla legge (direzione e coordinamento dell’attività organizzativa, relazioni interne nell’ambito delle istituzioni scolastiche e quelle esterne, ampliamento dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica, valorizzazione delle risorse umane, gestione delle risorse umane e finanziarie).

La natura ancora sperimentale del Sivadis, funzionale alla ricerca e alla strutturazione di uno strumento utile e condiviso per accertare i risultati dell’attività del dirigente, ha suggerito l’opportunità di sterilizzarne gli effetti sulla retribuzione di risultato anche per l’anno in corso. La sterilizzazione degli effetti dovrà ovviamente perdurare fino alla formulazione definitiva delle linee e dei punti nodali del sistema.