Ieri comitato interministeriale per superare le difficoltà

di carattere economico e amministrativo.

Nuove assunzioni per decreto legge.

Tra le ipotesi meno posti per gli insegnanti a favore degli Ata

da ItaliaOggi dell'14/6/2005

 

Un decreto legge per assumere nella scuola. È l'ipotesi che sta prendendo piede per superare le perplessità di carattere finanziario avanzate dal responsabile di via XX Settembre, Domenico Siniscalco, e al tempo stesso venire incontro all'amministrazione scolastica, che potrebbe così contare su uno slittamento dal 31 luglio al 31 agosto per ultimare le operazioni. Il progetto è stato esaminato ieri da un comitato interministeriale istruzione, funzione pubblica, economia. Le novità riguardano non solo la forma giuridica del provvedimento, non più un decreto interministeriale ma un provvedimento d'urgenza, ma anche i numeri dell'operazione, con l'ipotesi di limare le immissioni in ruolo dei docenti per fare spazio al personale ausiliario, tecnico e amministrativo, escluso in un primo momento. Lo schema di decreto stilato dal dicastero di viale Trastevere, e già inviato per la firma congiunta ai responsabili dell'economia e della funzione pubblica (anticipato da ItaliaOggi il 31 maggio scorso), potrebbe dunque subire delle modifiche, che non dovrebbero però riguardare i meccanismi di copertura finanziaria. L'operazione rimane infatti possibile perché coperta dalle minori uscite per gli stipendi dei neopensionati. Il turnover, insomma, giustificherebbe da solo le nuove assunzioni, senza necessità di quel congelamento ope legis della ricostruzione di carriera, che era stato suggerito da Giuseppe Valditara (responsabile scuola di An al senato), per ridurre gli oneri iniziali e convincere il tesoro.

 

I conti dell'istruzione

Vista l'assenza nella Finanziaria 2005 del blocco delle assunzioni per la scuola, il testo procedeva all'autorizzazione di 87.718 immissioni in ruolo sulle cattedre lasciate libere con i pensionamenti nei prossimi anni, in attuazione della legge n. 143/2003. Era stato calcolato in 55.074 il contingente da immettere in ruolo il prossimo settembre, seguito da 12.900 dal 1° settembre 2006 e 19.744 dal 1° settembre 2007.

Tra flusso in uscita e flusso in entrata si risparmierebbero alla fine circa 129 milioni di euro, secondo le stime dei tecnici dell'istruzione. I docenti andanti in pensione negli ultimi anni, a cui si aggiungono circa 20 mila sia nel 2006 che nel 2007, consentirebbero infatti un risparmio di circa 242 milioni di euro, a cui vanno sottratte le spese per gli stipendi dei nuovi assunti. È così stato conteggiato in circa 114 milioni il costo complessivo rispetto alla soluzione supplenze.

 

L'economia

Economia in difficoltà, conti pubblici da rivedere, spese da ridurre: sono le priorità di Siniscalco, che si trova a dover fronteggiare, sotto lo sguardo critico dell'Unione europea, anche il rinnovo contrattuale per l'intero comparto del pubblico impiego. Dare il via libera in questo contesto di crisi a una nuova stabilizzazione di uscite dalle casse dello stato è una decisione non facile da prendere. Uno dei motivi che farebbero propendere per un'assunzione collegiale di responsabilità da parte dell'intero consiglio dei ministri. Il decreto legge dovrebbe poi confrontarsi anche con il parlamento, a cui spetta la conversione in legge, pena la sua decadenza. Un ulteriore suggello della volontà collettiva di assumere nella scuola, il comparto più nutrito, con il suo milione di dipendenti, di tutta la pubblica amministrazione. Contestualmente il decreto legge potrebbe far slittare di un mese le operazioni necessarie a fare i contratti, che in passato non sono mai state prive di difficoltà e hanno richiesto più tempo di quello previsto.

 

Gli spiragli Ata

Contrarre la prima tranche di immissioni in ruolo dei docenti da 55 mila a 42 mila: è una delle proposte caldeggiate ieri dall'economia, anche per accogliere la richiesta dell'istruzione di prevedere un contingente per gli Ata, circa 9 mila unità. I prossimi giorni saranno decisivi per soppesare gli equilibri interni alla maggioranza di governo e definire i tempi di varo dell'intera operazione.