Assunzione precari:
epilogo dell’opera buffa.
da
Tuttoscuola
del 27/6/2005
La montagna partorirà il classico topolino: con
queste parole Alessandro Ameli
del sindacato Gilda
aveva anticipato nei giorni scorsi la delusione per il previsto
decreto legge per l’immissione in ruolo dei precari, aggiungendo che "le
più pessimistiche previsioni si concretizzano in una scelta politica
che, ancora una volta, vede vanificate le attese di decine di migliaia
di docenti precari, illusi dalla dichiarazioni ripetute e incaute dei
responsabili di Viale Trastevere".
Che ci si trovi di fronte al classico topolino lo dichiara, cifre alla
mano, anche la FLC Cgil, secondo la quale "oltre 100.000 posti vacanti
fra i docenti della scuola statale e solo 35.000 (pari al 35%) saranno
i nominati in ruolo. Ridicola la previsione per gli ATA: circa 80.000
posti vacanti e 5000 le nomine in ruolo (pari al 6,25%)".
La Uil-scuola chiede serietà di provvedimenti che assicurino la
qualità del servizio attraverso la stabilità del personale e,
attraverso una puntuale ricerca sullo stato del precariato
(www.uilscuola.it) precisa che "I precari, con contratto annuale, che
hanno lavorato nell’anno scolastico che si sta concludendo, sono
200.000, di cui 127.000 docenti e 73.000 personale amministrativo,
tecnico e ausiliario. Il 15,38% dei docenti ha un contratto a tempo
determinato, mentre per gli ATA la percentuale di chi ha un lavoro
precario sale a oltre il 29,41%".
La percentuale maggiore di precariato – secondo lo studio della
Uilscuola – si ritrova nella secondaria di I grado dove viene
superato, tra i docenti in servizio quest’anno, il 15% di insegnanti
con contratto a tempo determinato.