Riforma Moratti, lo stato decide le spese. da ItaliaOggi del 17/6/2005
Le risorse per la riforma Moratti possono essere gestite dallo stato e non dalle regioni. Mentre č competenza prettamente regionale quella di stabilire come spendere i soldi per incentivare la partecipazione dei lavoratori alle imprese. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 231 depositata ieri, che ha giudicato l'illegittimitā di una parte dell'articolo 4 della Finanziaria 2004, mentre ha promosso l'articolo 3 della stessa legge. Una manovra, questa, che č stata oggetto di numerose sentenze di illegittimitā costituzionale parziale, su ricorsi presentati quasi sempre dalle regioni. In questo caso, č stata l'Emilia Romagna a sollevare la questione. La prima censura riguarda l'attuazione della legge n. 53/2003, che ha riformato la scuola. L'articolo 3 della manovra finanziaria ha previsto in particolare interventi per lo sviluppo delle tecnologie multimediali, contro la dispersione scolastica, per lo sviluppo dell'istruzione e della formazione tecnica superiore, per l'istituzione del servizio nazionale di valutazione del sistema di istruzione. A finanziamento di questi interventi la legge n. 350/2003 ha stanziato 90 milioni di euro. La regione ha rilevato come, selezionando come distribuire le risorse tra i vari obiettivi fissati dalla legge delega di riforma della scuola, sia stata violata. Per la Consulta, invece, con la formule di consultazione regionale della Conferenza unificata, il governo ha stabilito come devono essere spesi i finanziamenti coerentemente con quanto prevede la legge delega. Diverso invece il ragionamento sull'articolo 4 della legge finanziaria 2004 che ha previsto un fondo speciale per incentivare i lavoratori a partecipare alle scelte gestionali e ai risultati dell'impresa. La Corte ha richiamato il nuovo titolo V della Carta costituzionale, che vieta l'istituzione di fondi speciali e impone allo stato di destinare le risorse alla finanza regionale. |