VALDITARA: 90.000 IN RUOLO MA A STIPENDIO RIDOTTO. dal Coordinamento Precari di Venezia, 4/1/2005
Sulla scia dei progetti Salvaterra e Franchina, arriva ufficialmente la proposta della Maggioranza, di cui già si parlava da alcune settimane. E' la proposta, a livello nazionale, avanzata da Giuseppe Valditara (responsabile scuola al senato di Alleanza nazionale) su cui sta lavorando il Miur: assunzioni in blocco nella scuola a stipendio ridotto. Immettere, cioè, in ruolo circa 90 mila insegnanti precari, su 120 mila posti disponibili, nel 2006, e i restanti entro i successivi cinque anni, ma in cambio di una mancata ricostruzione di carriera per gli anni delle supplenze, che costerebbe ai diretti interessati circa 2mila euro in meno l'anno in busta paga. Il progetto mira a superare le difficoltà di ordine finanziario finora incontrate dal ministero dell'economia per poter dare attuazione al piano pluriennale di assunzioni previste dalla legge n. 143/04, con un risparmio annuo di circa 150 milioni di euro, da includere nella Finanziaria 2006. Il progetto si giustifica con l'eliminazione delle differenze economiche che oggi rendono più conveniente ricorrere ai supplenti, piuttosto che immettere in ruolo, dato che i precari percepiscono uno stipendio base che non è suscettibile di avanzamenti negli anni e che corrisponde al primo livello; gli anni di servizio così prestati vengono poi invece conteggiati, anche se in modo parziale, al momento dell'assunzione a tempo indeterminato. I docenti si ritrovano così a maturare uno/due scatti di anzianità per un servizio precario di 10/15 anni. Secondo Valditara, intervenire sulla ricostruzione di carriera (per la quale il Miur nel biennio 2002-2003 ha pagato circa 650 milioni di euro), magari senza eliminarla del tutto, ma rinviandola nel tempo, permetterebbe allo Stato di assumere per i primi quattro anni migliaia di docenti praticamente a variazione di stipendio zero; gli anni di servizio pregressi sarebbero invece calcolati senza sconti ai fini del punteggio di servizio, della pensione e della liquidazione. Una sorta di "ricatto economico" su cui dovranno ora confrontarsi OOSS e forze politiche. Appare ovvio che i sindacati non vogliano accettare una "estorsione" di questo tipo, anche se molti precari hanno già ammesso che rinuncerebbero subito ai propri diritti pur di firmare il contratto a tempo indeterminato. La previsione per il 2006 apre anche l'ipotesi che il 25% dei posti potrà essere destinato ai neo-laureati sulla base della futura legge sullo stato giuridico degli insegnanti (che sarà con tutta probabilità approvata nei prossimi mesi), a discapito dei vincitori dell'ultimo concorso ordinario. |