Precari:

200.000 assunzioni o l’ennesimo spot elettorale?

di Pippo Frisone, da ScuolaOggi del 28/2/2005

 

“200mila precari saranno assunti nel giro dei prossimi 5 anni“. E’ quanto ha promesso la Moratti a precari docenti e ata.Con la laurea abilitante, cambiano le regole del reclutamento degli insegnanti. Dal 2008/09 uno dei due canali di reclutamento non sarà più quello del concorso ordinario ma la nuova procedura della laurea abilitante alla quale verrà assegnato il 50% dei posti mentre il restante 50% resta alle graduatorie permanenti ad esaurimento.

Questo in sintesi è quello che abbiamo letto sui giornali.

Qualche dubbio, a cominciare dai numeri, vogliamo sommessamente sollevarlo. Nel novembre del 2002 l’EDS, attuale gestore dei servizi informatici del MIUR , leggeva i numeri delle graduatorie permanenti:

-        422.145 risultavano i precari inseriti nelle graduatorie permanenti, di cui 243.512 nella scuola secondaria. Le regioni con maggior numero di domande erano, la Campania col 15%, la Sicilia col 14 % e la Lombardia col 13 %.

-        Di tutti gli iscritti nelle graduatorie permanenti, il 25% (107.368 ) si dichiarava interessato alle sole assunzioni in ruolo.

Tenuto conto che per due anni ( 2002/03 e 2003/04 ) il MIUR non ha fatto assunzioni in ruolo e che quelle per il 2004/05 sono state appena 12mila, immaginiamo che quel dato del 2002 di oltre 400mila precari inseriti in graduatoria sia più che mai attuale :

Sempre secondo dati del MIUR i precari assunti nel 2004/05 come supplenti annuali ammontano a quasi 200mila unità tra personale docente e ATA.

E ancora, tra i tagli della finanziaria e quelli più sostanziosi della riforma Moratti quanti degli attuali posti vacanti resteranno in vita? Secondo stime di fonte sindacale, solo nella secondaria superiore degli attuali 240mila posti si rischia di perderne da un minimo di 89mila a un massimo di 104mila! Attualmente il 47% dei precari è nella secondaria superiore.

A questi vanno aggiunti 14.200 posti da tagliare di specialisti sulla lingua straniera nelle elementari, 15.000 docenti di Educazione Tecnica delle medie e qualche migliaio di strumento musicale per citarne soltanto alcuni. Senza contare le altre migliaia di posti in meno che la riduzione del tempo scuola produrrà nella primaria e nelle medie.

Non riusciamo a immaginare assunzioni in ruolo sulle materie opzionali e facoltative.

Forti tagli e riduzioni di posti anche per gli Ata.

E’ anche vero che nei prossimi dieci anni si prevede un esodo consistente del personale scolastico di circa 300mila unità.

Già col prossimo anno 28mila docenti lasceranno la scuola.

A conti fatti il MIUR sta giocando una partita d’azzardo con tutte le variabili del caso.

Puntando soprattutto su un dato certo, le cessazioni del personale per limiti di anzianità e di età, può strombazzare ai quattro venti la favola delle 200mila assunzioni e la scomparsa del precariato storico! Come si può vedere la favola è ben condita e fa molta impressione in tempi di elezioni regionali e politiche. Intanto il MIUR dovrebbe passare dalle parole ai fatti. La legge 143/04 prevedeva che entro il 31.1.05 il Governo emanasse per decreto un piano triennale di assunzione su tutti i posti vacanti! Nella finanziaria del 2005 non c’è un solo euro stanziato per le assunzioni.

E’ anche vero che su quegli stessi posti i precari ci stanno già. Basta assumerli in ruolo a stipendio bloccato, magari per dieci anni e il gioco è fatto ! Costo dell’operazione: zero!

Si fa presto a dire assunzione su tutti i posti vacanti ! E la mobilità interprovinciale e quella professionale dove la mettiamo? E gli oltre 8mila esuberi oggi esistenti dove, come e quando li riconvertiamo? Una cosa è certa. Degli attuali 400mila precari delle graduatorie permanenti oltre la metà sarà destinata all’oblio. I giovani, futuri laureati-abilitati nelle università concorreranno fra tre, quattro anni sul restante 50% dei posti a scapito dei precari storici delle permanenti, sissini inclusi.

Una sorta di chiamata diretta, dall’ Albo regionale in cui confluiranno i futuri docenti, abilitati all’insegnamento nelle università. Quanti nel frattempo saranno i posti da destinare alle assunzioni è più facile dire che quantificare. Non dimentichiamo che sui medesimi posti le Università saranno chiamate a programmare i corsi delle future lauree abilitanti.

Intanto per il 2005/06, la fabbrica delle illusioni, qual è diventata oramai la scuola, sfornerà altre migliaia di neo-abilitati in corsi speciali di durata annuale, che andranno a ingrossare le file delle già pingue graduatorie permanenti.

Per questo adesso è più che mai necessario passare dalle parole ai fatti.