Precari sempre più . . . precari Nuovi sacrifici.
E si dividono su una proposta di legge.
di An. Ma. da Il Giornale di Vicenza del
16/2/2005
Riflettori accesi sul precariato ieri al
Lampertico dove si sono dati appuntamento gli insegnanti assunti a
tempo determinato per fare il punto di una situazione che per la
categoria si profila sempre più incerta e drammatica. Nonostante le
promesse, che i precari arrabbiati più che mai non esitano a definire
da marinaio, del governo che aveva annunciato in tempi brevi una
soluzione concreta ad un problema che rischia di diventare cronico.
"La legge 143/04 parla chiaro: predisposizione del piano pluriennale
delle assunzioni entro il 31 gennaio 2005 - spiega Alessandra Pranovi,
esponente del Cip - in realtà non è stato fatto nulla di tutto questo.
La legge finanziaria non prevede stanziamenti sufficienti né per la
scuola, né per il sistema istruzione in generale, vale a dire ricerca
e formazione. La mannaia dei tagli prosegue imperterrita attraverso la
riforma Moratti che ora si abbatte sulle scuole superiori con la bozza
di riordino dell'istruzione secondaria di secondo grado".
Ma insieme alla bozza del decreto fa discutere e crea scompiglio anche
la proposta del senatore Valditara che prevede l'assunzione di 90.000
precari con rinuncia o dilazione (si sta aspettando la stesura di un
disegno di legge) della ricostruzione di carriera. E qui il fronte dei
prof. si spacca. C'è infatti chi ha accolto la proposta come un'ancora
di salvezza e chi ha espresso forti perplessità per l'ulteriore
sacrificio richiesto a docenti che da anni lavorano a servizio dello
Stato, sottolineando che «a nessun'altra categoria di lavoratori è mai
stato chiesto un simile sacrificio». E mentre si attende di conoscere
nei dettagli la proposta di legge del parlamentare di An, si invitano
le forze sindacali e politiche a tenere conto della valutazione degli
anni di anzianità di servizio.
«Pochi sanno infatti - riprende Pranovi - che gli insegnanti, pur
avendo insegnato materie tra loro coerenti, ad esempio italiano sia
alle superiori che alle medie, si ritrovano con un servizio che non
viene valutato per intero. Questo significa che non vengono rispettati
i criteri di anzianità e formazione professionale». L'ennesimo guaio
per una categoria bersagliata alla quale ieri il Coordinamento
regionale insegnanti precari, di cui il Cip fa parte, ha presentato
una delle iniziative in cantiere per le prossime settimane: una tavola
rotonda con le forze dell'opposizione «per un confronto concreto su
una possibile alternativa alla scuola che oggi il Governo impone.