Dubbi dell'opposizione. Numero chiuso per diventare insegnanti. di Giulio Benedetti, da Il Corriere della Sera del 26 febbraio 2005
La Moratti: assumeremo 200 mila precari in 5 anni, via alle nuove regole per i docenti. La Cgil: è un rinvio ROMA - Duecentomila precari storici da assumere in cinque anni. Laurea specialistica biennale più tirocinio per salire in cattedra, alle elementari come al liceo. La prima è un’ipotesi, con imprimatur del governo, da studiare. L’ha annunciata il ministro Moratti. La seconda è la condizione per salire in cattedra nelle scuole a partire dall’anno scolastico 2008-2009. Varrà, inizialmente, solo per la metà dei posti disponibili. L’altro 50 per cento continuerà ad essere riservato ai precari storici. Ed è molto di più di un’ipotesi. Si tratta infatti del contenuto del decreto legislativo che attua l’articolo 5 della Riforma Moratti, quello riguardante l’accesso alla professione docente, appena approvato dal Consiglio dei ministri. DUECENTOMILA ASSUNZIONI - I precari formano un esercito di centinaia di migliaia di persone che continua a crescere. Nei prossimi cinque anni però il loro numero potrebbe ridursi notevolmente. Il ministro dell’Istruzione infatti ha annunciato che i suoi esperti e quelli dell’Economia, su mandato del governo, studieranno una soluzione tecnica per assumere 200 mila docenti non di ruolo. Il maggior sindacato autonomo, lo Snals, ha dato il suo assenso. Agli atti del ministero c’è già una proposta: quella presentata dal senatore di An Giuseppe Valditara, che prevede l’assunzione, per il primo settembre 2005, di 50-60 mila precari e per il primo settembre 2006 di altri 30 mila circa, fino a esaurimento delle graduatorie. In cambio, la ricostruzione delle carriere verrebbe dilazionata in cinque anni e liquidata con rate annuali. Enrico Panini, Cgil, parla di «ennesimo rinvio» perché «anziché applicare una legge che gia c’è, il Governo affida un mandato esplorativo per fare nomine in ruolo nei prossimi cinque anni». CATTEDRA SICURA - Gli universitari che nel 2006 vinceranno le selezioni a numero programmato per essere ammessi ai corsi di specializzazione post laurea per l’insegnamento, avranno la certezza di salire in cattedra alla fine del percorso universitario di due anni, ossia nell’anno scolastico 2008-2009. In arrivo cattedre programmate e quindi certe dopo decenni di cattedre «miraggio», attese per decenni da generazioni di precari. «Avremo insegnanti più giovani e qualificati - ha detto il ministro - . Progressivamente potremo risolvere il problema del precariato delle scuole, perché a regime sarà possibile insegnare solo col più alto livello della formazione universitaria». RECLUTAMENTO - Ai corsi si accede attraverso una selezione nazionale che si svolge presso le università, dopo aver conseguito la laurea di primo livello o il diploma accademico di primo livello. Il ministro ripartisce anno per anno tra le università un numero di posti pari a quelli che si prevede di coprire nelle scuole della regione maggiorato del 10 per cento. I vincitori del concorso sono assegnati alle scuole della regione, dove svolgono un praticantato della durata di un anno. L’attività è regolata da un contratto di inserimento formativo al lavoro. L’aspirante prof insegna sotto la supervisione del tutor. Al termine dell’anno, se la valutazione è positiva, i docenti stipulano con i dirigenti scolastici un contratto a tempo indeterminato. COMMENTI - La battaglia per accordare alle scuole un po’ di potere nella scelta dei nuovi prof continuerà in Parlamento. Per Paolo Santulli (Fi) «le scuole andranno responsabilizzate, riconoscendo loro un ruolo attivo anche nell'ambito della selezione del personale». Per l’opposizione si tratta di «semplici annunci - dice Maria Chiara Acciarini, Ds -. Aspettiamo il piano e i relativi stanziamenti». |