Stato giuridico dei docenti/1:

Modificato il ddl. 

Reclutamento  in mano alle scuole?

 da TuttoscuolaNews N. 186, 21 febbraio 2005

 

Movità in Commissione  istruzione  alla  Camera:  la  maggioranza  ha modificato il testo del disegno di legge sulla stato  giuridico  degli insegnanti, al termine della fase di audizioni e di confronti  che  in questi mesi avevano accompagnato l'iter contrastato della proposta.

La Commissione ha varato un testo  unificato,  ed  entro  la  fine  di febbraio la maggioranza conta di chiudere l'iter e  di  licenziare  il testo per l'Aula. Sembra una risposta alle indiscrezioni che  vogliono la maggioranza di centrodestra intenzionata a ritirare il testo.

In attesa di poter approfondire il nuovo testo, si possono fare alcune considerazioni    sulle   modifiche  introdotte  nel  testo  unificato predisposto dal relatore.

Innanzitutto si nota uno sforzo  (abile  ma  probabilmente  vano)  per tentare di ammorbidire la dura  opposizione  sindacale  di  fronte  ai testi   inizialmente  presentati.  Diversi  passaggi  sembrano  essere ispirati a questa nuova strategia, come, ad esempio, l'art. 3 al comma 3 che recita "La contrattazione collettiva  definisce  il  trattamento economico differenziato da attribuire a ciascuna  delle  articolazioni di cui al  comma  1  e  le  modalità  per  il  passaggio  ai  livelli superiori, nonchè le modalità per la valutazione  delle  prestazioni di ogni docente ai fini della progressione economica e di carriera".

Un secondo  elemento  problematico,  foriero  di  possibili  contrasti politici e  istituzionali,  è  quello  dell'esplicita  previsione  di assegnare la competenza per il reclutamento dei  docenti  direttamente alle singole istituzioni scolastiche: ". i docenti siano  assunti  con contratto a tempo indeterminato a seguito di procedure concorsuali per soli   titoli,  indette  dalle  singole  istituzioni  scolastiche.  Ed espletate  da  un'apposita  commissione  giudicatrice  presieduta  dal dirigente dell'istituzione, che provvede alla nomina dei vincitori del concorso".

Una previsione che, oltre a non  essere  gradita  ai  sindacati  degli insegnanti, è in netto contrasto con lo schema di decreto legislativo sulla formazione e il reclutamento dei docenti  presentato  in  questi giorni dal Miur al Consiglio dei Ministri, che  all'art.  5  riconosce all'ufficio scolastico regionale la competenza  all'assegnazione  alle scuole,    "nell'ordine   delle  graduatorie  e  tenendo  conto  delle preferenze espresse  dagli  aspiranti  stessi".  Insomma,  Ministro  e Parlamento viaggiano su strade diverse.