Il dimezzamento delle ore di educazione fisica alle superiori

comporterà la perdita di 5 mila posti di lavoro

Pronta la mobilitazione per l'educazione fisica.

da ItaliaOggi del 22/2/2005

 

Il dimezzamento delle ore di educazione fisica alle superiori comporterà la perdita di 5 mila posti di lavoro. È questo il prezzo in termini occupazionali che pagheranno gli insegnanti di educazione fisica, la categoria che tra i docenti risulta essere la più penalizzata dal progetto di riforma Moratti per le superiori, presentato il 17 gennaio. I calcoli sulle cattedre che scompariranno li ha fatti la Capdi, l'associazione di categoria dei docenti di educazione fisica (www.capdi.it), che denuncia la perdita di un terzo delle 15 mila cattedre attualmente esistenti nella secondaria superiore, perché l'educazione fisica perde in tutti i quadri orari. Nei licei, fanno notare le associazioni di categoria, l'educazione fisica perde il 50% dell'orario obbligatorio, passando da due ore settimanali a una, il possibile recupero potrebbe avvenire nelle ore opzionali obbligatorie previste nel primo biennio, un recupero che si attesterebbe sul 20% se tutti gli studenti delle superiori scegliessero di fare scienze motorie in una delle tre ore opzionali, un'ipotesi lontana da venire. Attualmente agli insegnanti di educazione fisica non è dato sapere se l'organico di diritto sarà formulato sulla base delle ore opzionali obbligatorie oppure no, un dato che aumenta sensibilmente la confusione e lo smarrimento.

Nel secondo biennio un eventuale recupero potrebbe venire dalle ore facoltative, che incideranno sull'organico di fatto, mentre nell'ultimo anno vi saranno approfondimenti di materie di indirizzo universitario, e gli studenti intenzionati a iscriversi a scienze motorie rappresentano una percentuale esigua per presumere un recupero di ore. Negli istituti professionali, in attesa della definizione del decreto, le previsioni fatte dalla Capdi sono: la riduzione degli anni da cinque a quattro comporterà di fatto un passaggio dalle attuali 40 ore settimanali di lezione a 30 ore con un taglio sugli organici che investirà anche l'educazione fisica. Inoltre, le 30 ore di lezioni settimanali saranno così ripartite: un nucleo obbligatorio di materie pari a 15 ore, sette facoltative e otto istruzione-lavoro. "Tutti questi elementi", afferma il presidente della Capdi, Flavio Cucco, "ci fanno ritenere che vi sarà una perdita di almeno il 30% sui posti in organico, perciò su 15 mila cattedre si perderanno almeno 5 mila posti di lavoro. La riforma Moratti vuol cancellare l'educazione fisica, invitiamo tutti i docenti alla mobilitazione".

 

Un grido di allarme, quello lanciato dai professori di educazione fisica, prontamente raccolto dalle organizzazioni sindacali confederali Cgil-Cisl e Uil e Snals che in un'assemblea pubblica tenutasi a Roma hanno assicurato il loro sostegno e puntato il dito contro il taglio ai posti di lavoro. Mobilitazioni si registrano un po' ovunque: Venezia, Trapani, Lecce, Catania, Firenze, Treviso, e a Prato il 28 febbraio gli atleti olimpionici medagliati ad Atene, Iosefa Idem e Yuri Chechi, manifesteranno pubblicamente con gli insegnanti di educazione fisica il loro dissenso al taglio delle ore e delle cattedre.