I sindacati unitari chiedono che siano coperti i 170mila

posti vacanti per soddisfare le esigenze del sistema nazionale.

Precari della scuola in agitazione

incontri e assemblee in tutta Italia.

Lo scorso luglio immissioni in ruolo per soli 15 mila docenti.

di Cristina Nadotti, da la Repubblica del 17 febbraio 2005

 

ROMA - L'esercito dei precari della scuola torna alla carica. Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali di categoria si mobiliteranno per rivendicare le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili per il personale docente, ausiliario, tecnico e ammninistrativo. Cgil, Cisl, e Uil hanno organizzato incontri con la categoria in quattro assemblee interregionali, che si terranno il 22 febbraio a Milano, il 23 a Napoli, il 28 a Palermo e a Roma il 2 marzo.

In una nota congiunta le sigle sindacali sottolineano che "i posti vacanti sono circa 170 mila in tutta Italia, una situazione che porta alla precarizzazione del sistema scolastico". Lo scorso luglio, a fronte dei tanti posti disponibili, il Ministero dell'istruzione, università e ricerca ha dato disposizione per le assunzioni a tempo indeterminato di soli 15 mila tra docenti, educatori e personale Ata, una percentuale che la Cgil ha definito "una miseria nei confronti degli effettivi bisogni della scuola".

Con la mobilitazione i sindacati unitari chiedono inoltre un preciso impegno economico per la copertura finanziaria, necessaria a garantire le immissioni in ruolo richieste, da inserire nel prossimo Dpef, e chiedono che prima di passare a un nuovo sistema di reclutamento debbano essere garantite le nomine in ruolo al personale precario, utilizzando le attuali graduatorie.

La Gilda degli insegnanti, per parte sua, ha organizzato lunedì scorso un incontro tra le Associazioni dei docenti precari (Adaco, Adpm, Aid, Anief, Cipan, Comitato in difesa della scuola pubblica, Comitato precari di Avellino, Miip) e il senatore Giuseppe Valditara. L'incontro serviva a parlare del progetto del parlamentare di An per un piano di assunzione di 90.000 docenti precari in cinque anni, a partire dal 2005.

La prima tranche dovrebbe coprire un vuoto di organico di 54 mila unità e poi negli anni successivi il turn over ed eventuali altri posti disponibili. Valditara ha affermato che quella del precariato è una questione fondamentale, addirittura pregiudiziale, rispetto a qualsiasi percorso di riforma del sistema scolastico.