L´EMERGENZA SCUOLA È l´effetto della trasformazione in "istituti regionali" decisa dalla Moratti. Allarme allo Scacchi: le 12 aule in più sono già piene. Scuole professionali, la grande fuga. Preiscrizioni: esodo verso i licei. Ma scappano anche i docenti. Corsa tra i prof per chiedere di essere trasferiti: ancora 10 giorni Il preside del Salvemini in allarme "Le otto prime sono al completo". di Anna Grittani, da la Repubblica del 10 febbraio 2005
Studenti e docenti baresi scappano dai professionali, mentre i licei sono sul punto di straripare. Le scelte dei ragazzi e delle loro famiglie, nelle preiscrizioni chiuse a gennaio, continuano a confermare la preferenza del liceo come porto sicuro per la classicità degli studi e soprattutto "al sicuro" dai propositi della riforma. La legge Moratti, infatti, lascia più o meno inalterati i licei tradizionali, ed è proprio lì, allo scientifico e al classico, che si concentrano le preferenze. I tecnici diventano licei, mentre i professionali passano alla Regione. L´aria di incertezza fa sì che gli studenti non si iscrivano. Ma la novità dell´anno è che ad accompagnarli nella fuga sono gli stessi docenti. Così i capi di istituto confermano: «Tra i nostri insegnanti si è diffuso il panico. Sono terrorizzati dal cambio di gestione, per questo vogliono chiedere il trasferimento». Il destino del corpo docente degli istituti professionali si giocherà nei prossimi dieci giorni, ultimo scorcio di tempo utile per chiedere al Csa (l´ex provveditorato) il cambio di scuola. Sull´altro versante, quello dei licei, il trend positivo è diventato allarme. «Siamo al limite della paralisi» confessa il preside dello scientifico Scacchi, Emanuele Stellacci. Nonostante alcune scuole medie non abbiano ancora inviato le preiscrizioni, il capo d´istituto ha già un numero che racchiude con la sua entità ogni preoccupazione: 350 iscritti alla prima liceo dell´anno prossimo. Stessa aria negli altri licei scientifici, Salvemini e Fermi, e nei classici Flacco e Socrate: persino in un istituto piccolo come il Cirillo, dove esistono due sezioni di scientifico e una di classico, le domande sono in aumento. Di pari passo si svuotano le aule dei professionali, e non certo perché gli studenti pronti a scegliere quest´ordine di scuola si riversino nei licei. Il discorso è più complesso e funziona un po´ come i vasi comunicanti. In pratica gli studenti che, negli anni scorsi, si sarebbero iscritti ai professionali si spostano "più in alto" scegliendo l´istituto tecnico; allo stesso tempo i ragazzi interessati agli studi tecnici finiscono per iscriversi quasi in massa al liceo. Non a caso gli istituti tecnici, "a metà" tra i professionali e i licei, mantengono più o meno inalterato il numero degli iscritti. All´Itc Giulio Cesare, infatti, sono confermate le 450 iscrizioni dell´anno scorso mentre al Romanazzi gli oltre 200 iscritti faranno formare le stesse nove prime classi attualmente istituite. La situazione ha preso questa direzione dopo l´uscita, il 18 gennaio, della bozza del decreto di riforma della secondaria superiore. Così i timori che già si respiravano da due anni hanno trovato conferma. Se la trasformazione dei tecnici in licei confonde, la riduzione di un anno nella durata dei professionali e il passaggio alle Regioni spaventa. «Ci vorranno almeno cinque anni perché tutto questo diventi realtà» dice il direttore regionale dell´istruzione Giuseppe Fiori. Ma nel frattempo gli insegnanti corrono ai ripari. Si moltiplicano le assemblee sindacali: l´ultima organizzata a Bari dalla Flc-Cgil ha registrato un boom di presenze e di mobilitazione del personale anche in provincia. Alla fine le scuole ai due poli opposti sono ugualmente scontente. Pasquale Masiello, preside del professionale per il commercio Tridente, ammette: «Già due anni fa il numero di alunni crollò. Oggi le domande sono una cinquantina, ma c´è anche da dire che spesso le iscrizioni nei professionali sono tardive». E gli insegnanti? «Tra loro si è diffuso il panico. Temono il passaggio alla Regione e quindi vogliono il trasferimento». Se altri professionali come il Gorjux non dispongono ancora di dati, al liceo classico Socrate si respira un´aria di certezza: «Abbiamo già 240 iscritti ? dice la preside Beatrice Mezzina - più dell´anno scorso, ma tra la centrale e la succursale affittata nell´ex Di Cagno Abbrescia gli spazi dovrebbero essere sufficienti». Il dirigente dello Scacchi invece vorrebbe appendere il cartello "Non si accettano iscrizioni tardive". Quest´anno, per le quattro prime in più, ha dovuto chiedere le aule del vicino Pitagora ma per l´anno prossimo avrà bisogno dell´intero secondo piano che non dispone ancora di ascensore. «Continua l´esplosione ? ribadisce ? ma questa corsa al liceo è eccessiva e irrazionale e, in definitiva, crea troppi problemi senza peraltro risolvere quello dei professionali». Il Fermi ha già 300 alunni che si candidano a frequentare i prossimi cinque anni. Per il Salvemini ce ne sono 210, quaranta in più rispetto alla stessa data dell´anno scorso. Il preside Saverio Meledandri è preoccupato: «Speriamo che non arrivino altre domande. Il nostro problema sono le aule. Non riusciremmo ad accogliere più di otto prime». |