Al via il fondo Espero con l'obiettivo di lanciare la previdenza integrativa. di Alessandra Ricciardi da ItaliaOggi del 15/2/2005
Per i docenti e il personale Ata (ausiliari,
tecnici e amministrativi) si apre l'orizzonte della previdenza
complementare. Le preoccupazioni su possibili e ulteriori interventi
legislativi, soprattutto in materia di calcolo del trattamento
pensionistico, sarebbero tra le cause che stanno spingendo i docenti e
gli Ata anziani ad andare in pensione appena possibile e a normativa
vigente.
Domanda. Con il 2005 Espero sembra essere entrato nella pienezza operativa. Nella fase di avvio quali risorse vengono impegnate per sensibilizzare il personale della scuola? Risposta. Attualmente attingiamo a una parte dei finanziamenti, circa 2,5 milioni di euro, stanziati dallo stato. Per sensibilizzare il personale della scuola si è dato corso a una serie di iniziative inserite nel piano di comunicazione approvato dal cda.
D. Può dirci qualcosa in più su queste iniziative? R. Abbiamo considerato che il comparto scuola ha 1 milione di addetti, in prevalenza donne, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con anzianità e titoli di studio medio-alti. Questi dati hanno ovviamente influito nella scelta dei messaggi nel senso che, non potendo fare riferimento a esperienze collaudate in altri settori dei fondi privati, siamo stati costretti a inventarci tutto ex novo.
D. Quali canali avete impiegato? R. Per entrare nelle scuole abbiamo prodotto circa 14 tonnellate di materiale, tra i quali schede, miniguide, lucidi e manifesti. È attivo il sito www.fondoespero.it in continua evoluzione ed è stata predisposta una struttura, il Ciprea (Centro informazioni previdenza Espero assistenza) per offrire consulenza e supporto in tempo reale. Oltre 1.000 persone sono state formate per compiti di coordinamento e di collegamento sul territorio.
D. Che riscontri può darci sui risultati? R. Rispondo con cifre ufficiali. A oggi i contatti sul sito sono stati 54.128. Riceviamo in media 30 telefonate al giorno. Scuole e organizzazioni sindacali ci chiedono nuovi materiali per esaurimento delle scorte. Ci sono stati anche momenti difficili. Sul finire del 2004 abbiamo dovuto fronteggiare una campagna ostile. Si era diffusa la notizia di una mancanza di fondi per coprire il contributo dello stato al personale che aderiva. Notizia rivelatasi assolutamente infondata, come anche ItaliaOggi ha sottolineato di recente.
D. Avete altre iniziative in cantiere? R. In questi giorni stiamo distribuendo un repertorio di simulazioni che consente di valutare concretamente i vantaggi nell'aderire al fondo Espero. Il repertorio è consultabile anche sul sito, fatto unico nel panorama italiano. Gli oltre 80 mila dirigenti, docenti e Ata, che dopo il 2000 hanno sottoscritto un contratto a tempo indeterminato, riceveranno nei prossimi giorni una comunicazione ad hoc circa le opportunità offerte dal fondo.
D. Che cosa vi ha spinto a toccare questo target? R. Semplice. Nella scala dei vantaggi di cui tutti, ripeto tutti, possono fruire i lavoratori assunti dopo il 2000 sono quelli che riceveranno i benefici maggiori. Peraltro dopo la riforma Dini essi sono i più colpiti, giacché la pensione dello stato sarà meno del 50% della retribuzione.
D. L'ultima domanda riguarda le adesioni. È in grado di fornirci qualche anticipazione? R. Faremo il punto nell'apposita riunione del cda convocata per metà marzo. Intanto posso anticipare che le adesioni pervenute confermano che la campagna è entrata nella fase calda. Ciò grazie all'impegno delle organizzazioni sindacali che stanno programmando assemblee in tutte le scuole. Le sigle sindacali costituenti Espero, cioè la Flc Cgil, la Cisl Scuola, la Uil Scuola, lo Snals, la Gilda e l'Anp, sanno che il successo di Espero è una misura del loro radicamento nel comparto. E questo conforta la mia fiducia nel conseguimento degli obiettivi assegnati. La stessa amministrazione scolastica esplica un ruolo strategico e collabora attivamente nel coinvolgere le istituzioni scolastiche. D'altronde, i vantaggi di Espero sono incontestabili e i lavoratori della scuola hanno tutta l'intelligenza per cogliere l'occasione. È questo, per noi, il vero punto di forza. |