Il Coni chiede un incontro con il ministro:

«L’attività sportiva serve a combattere l’obesità».

Chechi contro la Moratti, la ginnastica è salute.

Il campione azzurro contrario alla Riforma dei licei

che riduce a un’ora settimanale l’insegnamento dell’educazione fisica.

di Natali Poggi, da Il Tempo del 5 febbraio 2005

 

GINNASTICA a scuola: scendono in piazza anche i campioni dello sport azzurro a difenderla a spada tratta. Dal momento in cui il Ministero dell’Istruzione ha reso pubblica la bozza della Riforma per la scuola secondaria che, di fatto, prevede nei licei la riduzione a un’ora settimanale obbligatoria (attualmente sono 2) dell’insegnamento di educazione fisica é stato un fiorire di proteste.

A dare il via, il presidente del Coni Gianni Petrucci che già aveva espresso l’esigenza di un incontro chiarificatore con il ministro Moratti. Ieri in occasione del Consiglio nazionale del Coni, il portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Atene Jury Chechi è tornato sulla questione. «Siamo preoccupati - ha detto il "Signore degli Anelli" anche a nome degli altri atleti - speriamo in un cambiamento di rotta del ministro perchè è paradossale togliere dalla scuola un elemento così importante come l’attività fisica. Non si tratta di fare uno sport ma in primo luogo di tutelare la salute dei ragazzi. Sono tanti i bambini obesi e l’attività motoria è uno strumento importantissimo per contrastarla».

Per questo i rappresentanti degli atleti in consiglio hanno rinnovato la richiesta di un incontro col ministro Moratti. «Siamo convinti che il ministro cambierà idea - ha aggiunto l’ex campionessa di fondo Manuela Di Centa - scuola e sport rappresentano un binomio che deve unirsi sempre più e non separarsi». Come se non bastasse sono pervenuti alla casella mail del ministero dell’Istruzione almeno diecimila messaggi di protesta da parte dei docenti di educazione fisica.

Le associazioni di diplomati Isef e i laureati in scienze motorie (Capdi) hanno pure inondato il dicastero di migliaia di lettere. «Se la riforma vuol far morire l’educazione fisica - ribattono - almeno non vogliamo sparire nell’indifferenza generale».

In base alla Riforma la seconda ora di educazione fisica nei licei sarà «optional». In pratica nei primi due anni saranno gli studenti a scegliere se fare la seconda ora di educazione fisica e dunque la scuola dovrà garantire la presenza degli insegnanti necessari. Nei tre anni successivi, invece, l’insegnamento diventa «opzionale» e dunque potrebbe non essere tra quelli messi a disposizione dall’istituto.

Ed è questo che temono i docenti di scienze motorie: «La scuola ha sempre meno fondi. È prevedibile che un preside preferisca investire per materie ritenute più importanti, come il latino, anziché per uno che fa ginnastica». E nel futuro, dunque, ragazzi sempre più sedentari e in sovrappeso? «Saranno costretti a rivolgersi alle palestre private». Con costi aggiuntivi per le famiglie. Così i docenti hanno deciso il boicottaggio dei giochi sportivi studenteschi.