Secondo ciclo.

Ma il Ministero ha fatto autogoal.

 da Tuttoscuola del 19/2/2005

 

Con argomenti analoghi a quelli svolti dalla Confindustria, ma conclusioni assai diverse, anche una "voce di dentro" del Ministero critica la bozza di decreto legislativo predisposta dallo stesso Ministero.

La voce, anzi la penna, č quella di Domenico Sugamiele, stretto collaboratore del sottosegretario Aprea, che in un articolo pubblicato nel numero di febbraio di "Nuova Secondaria", rivista della quale Giuseppe Bertagna č caporedattore, scrive che "nella discussione e, soprattutto, nella implementazione dei documenti di riferimento del secondo ciclo (leggi schema di decreto e piani di studio, ndr) sono apparse prevalere posizioni di pura conservazione dell’apparato burocratico amministrativo".

Nell’articolo, intitolato "La licealizzazione dell’istruzione tecnica: un autogoal", Sugamiele sostiene che la collocazione dell’ex istruzione tecnica nell’area liceale  "appare in controtendenza con le esigenze del sistema produttivo e con la domanda diffusa di formazione". A differenza di Confindustria, che critica la bozza di decreto ma la ritiene emendabile in direzione del rilancio dell’istruzione tecnica in viste liceale, Sugamiele sembra dare per scontato che l’inserimento degli ex tecnici nel "sistema di istruzione", cioč tra i licei, ne altererebbe irrimediabilmente la fisionomia, portando il 70-80% della popolazione scolastica ad una sorta di "sovraqualificazione dequalificata". A suo parere (ma č anche quello del sottosegretario Aprea?) č "impensabile che la formazione tecnico-professionale non sia inserita nella programmazione regionale, da una parte, e nelle politiche di sviluppo locale dall’altro".