Sarà inviato alle scuole elementari e medie (che dovranno stamparlo) un modello obbligatorio. E con lo stesso nome di quello abolito lo scorso anno Il Ministero ci ripensa tornano le pagelle. Anna Grittani, la Repubblica dell'1/12/2005
È tornata la pagella. Dopo un anno di "anarchia" assoluta e quasi totale da parte delle scuole, rientra nella vita scolastica il modello ministeriale obbligatorio. Un ritorno al passato che, tra qualche perplessità, fa tirare un respiro di sollievo a docenti e presidi, finalmente non più costretti a inventarsi impostazione e contenuto del documento più importante della vita scolastica. Il ministero dell'Istruzione, dunque torna sui suoi passi e crea la pagella ufficiale, alla quale attribuisce un nuovo nome (o meglio, torna al precedente): non più "Scheda individuale" o "personale" come l'anno scorso, ma "Documento di valutazione". Nome anche questo preso in prestito da un passato vecchio di soli due anni: si può leggere, infatti, sul frontespizio delle ultime pagelle stampate dal Poligrafico dello Stato. La novità dell'anno scorso, resta in piedi solo in due casi: la pagella continuerà ad essere inserita nel "Portfolio delle competenze", e, con rammarico delle scuole, continuerà ad essere stampata a loro spese.
L'anno scorso la novità della pagella
rivoluzionò il mondo dell'istruzione. Per la prima volta nella storia,
dalla prima elementare alla prima media, le pagelle non sarebbero più
state fornite dal ministero in un unico modello identico per tutto il
territorio nazionale, ma diventavano opera delle scuole sia per i
contenuti che per la realizzazione. Il ministero infatti forniva solo
delle indicazioni, ma in definitiva dava ampia autonomia alle scuole
per la definizione della scheda individuale. Non solo, pur non
fornendo più le pagelle, il Miur non elargiva un solo centesimo ad
elementari e medie per far stampare i nuovi modelli.
Su questo aspetto, il Miur non ha battuto ciglio, ma sotto il profilo dei contenuti ha avuto parecchio da ridire. Così, con una nuova circolare (la numero 84 del 10 novembre 2005), ha ripristinato il modello ministeriale, che sarà scaricato e stampato dalle scuole, magari cambiando colori e grafica, ma dovrà restare identico per gli elementi obbligatori per legge. Gli stessi esperti del Miur, rispondendo alle domande delle scuole attraverso le faq (le risposte a domande frequenti), hanno spiegato che le scuole in alcuni casi avevano omesso parti obbligatorie come "le singole discipline previste dalle indicazioni nazionali, il riferimento agli apprendimenti della convivenza civile, gli spazi per le attività facoltative, il comportamento".
E alle scuole che chiedono: "Ma non è un ritorno al passato? Il ministero risponde: "Può sembrare, ma non è così. Il nuovo documento di valutazione contempera l'esigenza di dare unità al sistema nazionale di valutazione e di salvaguardare l'autonomia delle scuole. Il modello del documento di valutazione contiene tutti gli elementi che la normativa prevede". A scelta delle scuole resta la predisposizione grafica del modello, come spazi e pagine, o, per esempio, la quantità delle attività opzionali che possono essere più delle tre indicate dal Miur. Può anche cambiare la "scansione temporale della valutazione", nel senso che le scuole possono scegliere se dividere l'anno scolastico in quadrimestri o trimestri e di conseguenza adattare e predisporre la pagella per i tempi scelti. Ci saranno anche spazi aperti per inserire gli indicatori di apprendimento, cioè gli obiettivi specifici che ogni alunno dovrebbe raggiungere. Proprio per queste parti "libere" - si giustifica il Miur - non sarà distribuito un modello unico (e gratuito) per tutte le scuole d'Italia come avveniva fino a due anni fa. Per tutto il resto, viene soppresso il libero arbitrio. La nuova pagella dovrà essere adottata obbligatoriamente dalla prima elementare alla seconda media, sin dal primo quadrimestre di quest'anno. |