Ieri l'ultimo caso di edifici scolastici non a
norma:
ne sono stati sequestrati tre in Molise, tra cui quello nuovo di San
Giuliano di Puglia
Per la sicurezza solo proroghe
metà delle scuole a rischio.
Salvo Intravaia,
la Repubblica
del 30/12/2005
Scuole nuove ma
insicure. In Italia non bastano, a rendere sicura la vita di 8 milioni
e 700 mila persone a scuola, 20 mila edifici scolastici privi dei
prescritti requisiti di sicurezza, vengono addirittura sequestrate le
costruzioni nuove. È accaduto, ieri, in tre centri del Molise (San
Giuliano di Puglia, Colletorto e Bonefro) dove tre edifici scolastici
sono stati sequestrati "in via preventiva" dalla procura di Larino per
mancanza di misure antincendio. E alla richiesta di sicurezza che
proviene dalle scuole il governo risponde con proroghe continue.
L'ultima, con un decreto dello scorso mese di ottobre, ha riguardato
le "Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica", un
decreto del ministero dell'Interno del 1992.
La norma prevedeva, tra le altre restrizioni, che entro il 1997 tutte
le classi avessero un "affollamento massimo" di 26 persone: 25 alunni
più il prof. Ma il termine (che scadeva il 31 dicembre 2005) è stato
prorogato diverse volte. Due mesi fa, il governo ha concesso alle
regioni la possibilità di spostare ancora in avanti il termine ultimo.
Occasione che parecchie regioni non si sono fatte scappare prorogando
al 30 giugno 2006 la scadenza. Come dire: le scuole senza requisiti di
sicurezza restano sicure per decreto. L'eventuale restrizione del
numero degli alunni per classe (massimo 25, contro i 28/30 previsti
dal ministero dell'Istruzione) metterebbe in crisi le casse dello
stato perché, a parità di alunni, costringerebbe viale Trastevere a
formare più classi e assegnare più posti in organico.
La tragedia del 31 ottobre 2002, quando una scossa di terremoto fece
crollare il solaio della scuola elementare di San Giuliano di Puglia
uccidendo 27 bambini con la loro maestra, non sembra non vere
insegnato nulla a nessuno. L'edificio, che ospitava anche la scuola
elementare, fu l'unica del piccolo paese ad accartocciarsi sotto
l'effetto del sisma. L'immobile ristrutturato da poco doveva essere -
secondo il decreto legislativo 626/94 - in teoria messo in sicurezza e
con tutte le certificazioni a posto già dal dicembre '97, ma nel
frattempo era intervenuta una proroga.
Lo stato
dell'arte sulla sicurezza.
Ma quali sono le condizioni degli edifici scolastici italiani? Secondo
i dati raccolti dallo stesso ministero dell'Istruzione, non c'è da
stare molto allegri. Già, perché limitandosi agli aspetti più
importanti - la stabilità, le condizioni igienico-sanitarie e
l'antincendio - sono ancora troppi gli immobili inadeguati. Degli
oltre 40 mila plessi censiti da viale Trastevere, solo 23.547 (il 57,6
per cento) sono in possesso di regolare Certificazione di idoneità
statica. Come dire che quasi metà di essi, dal punto di vista statico,
non viene considerata idonea a ospitare una scuola o, bene che vada,
non si sa se siano idonei. Spesso si tratta di edifici solo adibiti ad
uso scolastico, ma progettati per altri scopi. Solo 14 scuole su cento
sono dotate di certificazione igienico-saniaria: ampiezza delle aule,
degli spazi comuni e condizioni di temperatura e umidità all'interno
dei locali scolastici, per semplificare, non idonei. E, tanto per
rimanere su uno degli aspetti più importanti, quasi due scuole su tre
sono sfornite di Certificato prevenzione incendi. Il Governo, ad
agosto, ha stanziato per la sicurezza poco più di 4 milioni di euro ma
il fabbisogno si attesta sui 4 miliardi. Bisogni, che, come è accaduto
più volte nell'arco dello stesso anno scolastico, si sono manifestati
con improvvisi crolli di soffitti e altre carenze strutturali.
Le
proroghe.
Solo dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia si pose seriamente
l'attenzione la questione della sicurezza degli edifici scolastici in
Italia. Questione, che il ministero conosceva perfettamente visto che,
qualche mese prima (a febbraio del 2002), aveva pubblicato un
censimento che delineava in tutta la sua gravità la situazione degli
edifici scolastici italiani. Per la legge 626/94 (quella sulla
Sicurezza nei luoghi di lavoro), dal '94 le proroghe sono state
quattro e il termine ultimo per adeguare le scuole è slittato al
giugno 2006: quasi nove anni oltre il primo limite del dicembre '97.
Stessa cosa per le norme antincendio: quasi dieci anni di proroghe che
sollevano dalla responsabilità diretta gli amministratori degli enti
locali: i comuni - per le scuole materne, elementari e medie - e le
province, per le scuole superiori.
Le
denunce.
L'ultima in ordine di tempo, dello scorso mese di novembre, è di
Cittadinanzattiva, che ha stilato l'ultimo dossier sulla sicurezza
delle scuole italiane. Ma anche Legambiente, l'Flc Cgil e lo stesso
ministero dell'Istruzione descrivono un quadro a tinte fosche con
mille pericoli per le quasi 9 milioni di persone (alunni, insegnanti e
non docenti) che frequentano ogni giorno la scuola. Basti citare, solo
a titolo di esempio, che metà delle scuole non è ancora in possesso
delle più elementari certificazioni (di Idoneità statica, Agibilità
igienica e Prevenzione incendi) alla base di qualsiasi discorso sulla
sicurezza.