Salta l'intesa in Conferenza unificata, Rottura definitiva tra stato e regioni. Ma l'Aprea (Miur) promette: andremo avanti anche da soli ItaliaOggi del 20/12/2005
Si è consumata la rottura tra stato e regioni sul decreto n. 226/2005 relativo al riordino del secondo ciclo. La Conferenza stato-regioni, convocata la scorsa settimana, per il via libera all'applicazione del decreto, si è risolta con un nulla di fatto. ´Sulla riforma della secondaria superiore', ha spiegato il presidente della conferenza delle regioni, Vasco Errani, ´continuiamo a non esprimere alcun parere poiché quello che ci chiedono è di valutare il solo canale dei licei e non l'impianto complessivo dell'intero sistema scolastico che, al suo interno, comprende anche il canale dell'istruzione e della formazione professionale'.
il faccia a faCCIA
Una rottura annunciata ma consumatasi in modo
drastico lo scorso 15 dicembre, nel corso dei lavori della conferenza,
quando lo stesso Errani si è visto costretto ad abbandonare il tavolo
delle consultazioni di fronte alla rigida presa di posizione della
sottosegretaria all'istruzione, Valentina Aprea: ´Il governo andrà
avanti, con o senza il parere delle regioni'.
le critiche E la denuncia delle regioni è ad ampio raggio: nulla si sa del destino degli istituti tecnici e professionali (tanto che mancano persino le tabelle di convergenza dei vecchi titoli); molto si sa, invece, dei tagli abbattutisi sul Fondo sociale (500 milioni di euro in meno per il 2005 e altrettanti previsti per il 2006), gran parte dei quali destinati ´alla programmazione di un'offerta formativa integrata e organica del complessivo sistema dell'istruzione' (art. 138, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112): ´Non dimentichiamo che stiamo parlando di una riforma senza copertura economica che scarica costi pesantissimi sul solo sistema locale', dice ancora Errani. Le regioni, dunque, oltre a non condividere il merito stesso della riforma Moratti e a lamentare la carenza di risorse finanziarie, si dichiarano impossibilitate a procedere al coordinamento dei nuovi ordinamenti con le competenze loro attribuite ´in materia di programmazione della rete scolastica' (art. 138, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112). Un'impasse dalla quale è difficile uscire e che pregiudica soprattutto l'avvenire della formazione professionale. Per l'immediato futuro, intanto, il ministro per gli affari regionali, Enrico La Loggia, si è impegnato a riferire al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ´l'esigenza di un rinnovato concerto istituzionale' e sempre al premier, Errani chiederà un incontro per gennaio prossimo ´per capire quanto il governo intenda dare nei fatti segnali di vera attenzione e ristabilire così la leale collaborazione tra con le istituzioni. Non arriviamo a sperare che le nostre proposte vengano accettate. Per come stanno le cose, ci accontenteremmo anche solo della ripresa del confronto'. |