Imparare l’italiano:
priorità per gli stranieri.
Tuttoscuola, 18 dicembre 2005
L’italiano seconda lingua è una delle priorità
da assicurare agli studenti stranieri che arrivano nelle scuole
italiane a ritmo di 50-60 mila unità all’anno.
È una delle convinzioni emerse in un seminario
nazionale sugli alunni stranieri e sulle buone pratiche per
l’integrazione tenuto a Brescia a fine novembre per iniziativa del
Miur e dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia.
La conoscenza della lingua italiana, come hanno sostenuto diversi
interventi, è il veicolo principale per capire, per comunicare, per
mettersi in relazione immediata con gli altri. La non conoscenza
dell’italiano o l’insufficiente padronanza è causa spesso di
difficoltà di integrazione e, a volte di insuccesso scolastico. Molte
buone pratiche presentate nel corso del seminario hanno avallato
questa convinzione.
Ma una buona integrazione scolastica degli
studenti stranieri passa anche da una condizione di contesto che deve
favorire incontro di culture e identità nella multiculturalità, con un
ruolo significativo degli Enti locali.
Nel corso del seminario è affiorata anche la questione delle seconde
generazioni, cioè degli stranieri nati in Italia (34 mila nel 2003, 49
mila nel 2004). Rispetto ad altri Paesi europei di consolidata
tradizione migratoria come Francia, Regno Unito, Germania,
l’emigrazione in Italia è piuttosto giovane (50 mila alunni stranieri
nel 1995, 410 mila nel 2005), e le seconde generazioni non sono ancora
una realtà significativa, ma tra breve potrebbero rappresentare un
problema non solo di natura scolastica.