Il nuovo portfolio fa discutere. da TuttoscuolaNews N. 223, 5 dicembre 2005
In attesa dell'incontro che i sindacati hanno chiesto al ministro Moratti per discutere del portfolio, il nuovo strumento di riforma accende i motori della discussione dentro e fuori la scuola con valutazioni opposte. La circolare ministeriale n. 84 del 10 novembre scorso ha introdotto molte novità, cercando soprattutto di mettere ordine all'iniziale "fai da te" delle scuole che nel primo anno di riforma hanno trovato margini per interpretare con una certa fantasia obiettivi e contenuti del portfolio delle competenze.
Proprio per evitare una frammentazione eccessiva
di modelli nell'impiego del portfolio con il rischio di ridurne il
potenziale formativo e valutativo, il Miur ha previsto che alcune
parti della modulistica allegata siano obbligatorie, mentre altre
possono essere strutturate liberamente dalle scuole, purché rispettino
le finalità indicate dalle norme. Sembra che molti dirigenti e docenti abbiano apprezzato questo modello semirigido di valutazione, valido per tutta Italia, ma c'è anche chi ha visto nel modello del Miur un ritorno al passato con un nuovo centralismo che violerebbe l'autonomia delle scuole (un giornale ha parlato addirittura di ritorno delle pagelle, da trent'anni messe in archivio). A dire il vero il documento di valutazione è pressochè identico alla scheda di valutazione dello scorso anno, proposta, allora, come esempio; il documento è ora invece sostanzialmente vincolante e lascia libertà alle scuole di scegliere gli indicatori di apprendimento e di disporre graficamente il documento. Troppo o troppo poco? L'incontro sindacati-Miur potrà chiarire molti aspetti, e nel frattempo il ministero ha attivato un apposito servizio di FAQ. |