Divergenze nell’opposizione

sul futuro della riforma Moratti.

Tuttoscuola, 10 dicembre 2005

 

Abrogare la riforma? No, grazie.

"L’ordinamento è importante, ma non è tutto. È anche per questo che non siamo d’accordo con chi chiede l’abrogazione della legge Moratti. Non solo perché sarebbe irresponsabile stressare ulteriormente il nostro sistema educativo con ulteriori attese messianiche e relative tensioni."

La chiara presa di posizione è di Fiorella Farinelli, responsabile scuola della Margherita.
"Un pensiero riformista - spiega la Farinelli - deve dismettere l’idea inguaribilmente vecchia, secondo cui le politiche dipendono esclusivamente da una ridefinizione complessiva, organica, definitiva dell’ordinamento. Le politiche sono processi, che muovono da più parti, ... che hanno bisogno di verifiche e di aggiustamenti in itinere, e che per ciò preferiscono sistemi ... flessibili, declinabili sulle esigenze della domanda e ancorati al territorio, che possono ... essere riadattati e rinnovati in itinere."

L’intervento della Farinelli al convegno del mese scorso a Roma su "Scuola, formazione, lavoro, cittadinanza" traccia la linea della Margherita per la politica sulla formazione del prossimo Governo in caso di vittoria elettorale, ponendosi in posizione opposta alla linea abrogazionista di alcune aree dell’Unione, con il risultato di creare un altro problema che Romano Prodi dovrà dirimere quanto prima, anche se da taluni suoi silenzi sembra esservi adesione alla linea della Margherita.

Sulla riforma insiste ancora la Farinelli: "... rispetto alla legge Moratti, quello che ci interessa di più è rimuoverne gli aspetti che ostacolano o rendono impraticabili le politiche prioritarie."