L’Art. 25 del DM 17.10.2005: che vergogna!

Ma chi è che partorisce queste stupidità?

 

  dall'ANILS del 5/12/2005

 

DM 17.10.2005

Articolo 25

Al fine di offrire agli studenti l'opportunità di conseguire un livello di apprendimento della lingua inglese analogo a quello della lingua italiana è data facoltà, nella scuola secondaria di primo grado, alle famiglie che ne facciano richiesta, di utilizzare, per l'apprendimento della predetta lingua, anche il monte ore dedicato alla seconda lingua comunitaria. Tale scelta è effettuata al primo anno della scuola secondaria di primo grado e si intende confermata per l'intero corso della scuola secondaria di primo grado ed anche per i percorsi del secondo ciclo di istruzione e formazione. I livelli di apprendimento in uscita dalla scuola secondaria di primo grado e dai percorsi dei licei sono determinati, per gli studenti che si sono avvalsi della scelta medesima, secondo l'allegato D/bis al presente decreto.

 

COMMENTO

Inizialmente l’intento di potenziare di un’ora l’insegnamento dell’inglese nella scuola secondaria di primo grado, recuperando una delle tre ore opzionali, era condivisibile ed auspicabile. Mai era passato per la testa di qualcuno l’intento di recuperare tali ore a discapito della seconda lingua comunitaria. L’introduzione della seconda lingua nell’intero curricolo della secondaria, sia pur riduttiva nella sua dimensione, rappresentava un successo da tempo atteso dalla nostra associazione. Le raccomandazioni del Consiglio d’Europa e gli impegni dell’UE con i rispettivi governi, sia pure in ritardo, avevano raggiunto lo scopo. Ora l’art.25 sembra aver tutto riconvertito alle vecchie posizioni ed ancor peggio.

E' talmente assurda la finalità del decreto, la superficialità nella redazione del testo, la ignorante pretesa di conseguire “un livello di apprendimento della lingua inglese analogo a quello della lingua italiana” e talmente sottovalutate le conseguenze che può provocare  la scelta indirizzata delle famiglie e lo squilibrio di competenze degli alunni, che il minimo che possano fare le persone ragionevoli è quello di contrastare strenuamente l’attuazione del decreto e richiamare all’attenzione europea le disattese agli impegni presi al livello comunitario.

 

L’ANILS DIFENDE IL PLURILINGUISMO
E INSORGE VERSO LA POLITICA CONTRO.

Contro l’articolo 25 del decreto legislativo del 17 ottobre 2005 emanato dal Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, sulle norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, ci mobilitiamo in quanto antica associazione nazionale di insegnanti di lingue straniere che ha sempre difeso il plurilinguismo.

 L’ANILS rappresenta migliaia di docenti di tutte le lingue straniere e attraverso la voce del suo Presidente, il prof Gianfranco Porcelli, dichiara che Intendiamo attivarci per far sentire la voce dei nostri docenti associati, non in antagonismo con l’inglese, lingua protagonista sul piano internazionale, ma a favore di una formazione equilibrata e autenticamente europea degli italiani”.

 Nella sua lunga storia l’ANILS si è sempre riconosciuta in una impostazione plurilingue e pluriculturale: “L’Italia, nei fatti, è uno dei paesi meno europeisti - continua il Presidente – “a dispetto del fatto che le comunità europee sono nate proprio a Roma.”

 Nell’articolo 25 del decreto si legge che “Al fine di offrire agli studenti l'opportunità di conseguire un livello di apprendimento della lingua inglese analogo a quello della lingua italiana è data facoltà, nella scuola secondaria di primo grado, alle famiglie che ne facciano richiesta, di utilizzare, per l'apprendimento della predetta lingua, anche il monte ore dedicato alla seconda lingua comunitaria. Tale scelta è effettuata al primo anno della scuola secondaria di primo grado e si intende confermata per l'intero corso della scuola secondaria di primo grado ed anche per i percorsi del secondo ciclo di istruzione e formazione.”

Il prof. Porcelli aggiunge: “Come presidente Nazionale dell’ANILS mi pare invece fuori di discussione che il recente attacco alle lingue diverse dall’inglese, costituisce l’ennesima violazione dello spirito e della lettera dei Trattati sottoscritti con tanta enfasi dai nostri politici. L’art. 25 del Decreto del 17 ottobre 2005 è un gravissimo, inqualificabile insulto alla pluralità delle lingue nella cultura italiana ed è in palese contrasto con le direttive europee”.

 

APPELLO A TUTTI I DOCENTI DI LINGUE

Tutti i docenti delle lingue cosiddette “opzionali” sono invitati ad esternare il proprio disappunto sostenendo l’azione dell’ANILS con un messaggio da inviare a:

gp.anils@email.it

Altrettanti dovrebbero sentire il dovere di mobilitarsi e coinvolgere a livello politico sia i parlamentari nazionali che quelli europei che rappresentano il nostro Paese.

Gli Istituti culturali e linguistici delle ambasciate dovrebbero contestualmente essere sollecitati a correggere il Decreto.

L’appello naturalmente è rivolto anche ai colleghi di inglese per solidarietà nei confronti dei colleghi “meno fortunati” e soprattutto per buonsenso.