L´inglese MacBeath e il danese Moos a Mazzarino.
Quale scuola per la Sicilia?
Le 5 ricette degli esperti.
di Salvo Intravaia, da
la Repubblica
ed. di Palermo del 22/4/2005
Il rilancio culturale, economico e sociale della
Sicilia passa attraverso la scuola. Ne sono convinti gli organizzatori
della conferenza internazionale che si svolge oggi e domani a
Mazzarino sul tema "Prospettive europee di autovalutazione, leadership
diffusa e valutazione dei processi: la scuola come sito di
cittadinanza attiva e luogo di apprendimento per tutti".
Ma solo una scuola moderna, che vada incontro alle esigenze dei
giovani fronteggiando la loro fuga verso il Nord, o l´estero, per
studiare e trovare un posto di lavoro, una scuola che prepari per
l´università e che sia in grado di intercettare le richieste di
partecipazione alla vita democratica da parte delle istituzioni può
vincere le sfide del terzo millennio. Con quali "attrezzi" farlo?
Autovalutazione, leadership diffusa, cittadinanza democratica attiva,
apprendimento per tutti e orientamento. Ecco le cinque strade da
battere nei prossimi anni per fare assumere alla scuola, agli studenti
e ai loro insegnanti per lo sviluppo delle regioni italiane in
"Obiettivo 1".
Durante i dibattiti se ne discuterà, tra gli altri, con John MacBeath
- docente all´Università di Cambridge - e Leif Moos - docente della
Danish University of education di Copenaghen - veri e propri guru
mondiali della pedagogia. La crisi economico-occupazionale che
attanaglia l´Isola, la fuga di cervelli, l´elevata dispersione
scolastica e gli scadenti risultati nelle prove di Matematica e Lingua
italiana sono soltanto alcune delle molle che impongono una
riflessione sul ruolo che le regioni sud del Paese giocheranno nei
prossimi decenni, in un mondo sempre più complesso e con la
globalizzazione dei mercati.
«Occorre un dibattito approfondito», dice Giuseppe Miccichè, preside
dell´istituto superiore Carlo Maria Carafa, che organizza la due
giorni di Mazzarino. «I giovani sono cambiati, se si vogliono ottenere
risultati - aggiunge Miccichè - bisogna puntare sul coinvolgimento
degli studenti in tutti i momenti della vita scolastica e sulla
mediazione».
«Promuovere l´autovalutazione di istituto e le pratiche di
miglioramento nelle scuole come momenti di riflessione, di dialogo e
di assunzione di responsabilità», «sensibilizzare dirigenti
scolastici, docenti, alunni e genitori a processi di governance
democratica degli istituti scolastici», «mettere a confronto i diversi
modelli teorici europei di sviluppo della cittadinanza attiva degli
studenti, attraverso processi che sviluppano la "voce", la leadership
e le opportunità di apprendimento dei giovani» e «raccordare le
competenze degli studenti in uscita dalle scuole superiori con le
competenze minime, in entrata, richieste dalle università» saranno gli
argomenti al centro della discussione.
«Sono troppi i giovani siciliani che vanno a studiare a Milano o
Roma», sostiene Miccichè che si chiede: «Perché molti ragazzi vengono
bocciati ai test di ammissione all´università? La scuola prepara
veramente per gli studi universitari?». Anche di questo si parlerà con
MacBeath, che riferirà «le idee dalla Gran Bretagna», e con Moos, che
parlerà delle «idee dai Paesi scandinavi».