Più apprendistato, recuperi a scelta.

Mancano gli articoli su istituti tecnici e copertura finanziaria.

 di Alessandra Ricciardi da ItaliaOggi del 19/4/2005

 

Nuova bozza di riforma della scuola secondaria, con novità anche per elementari e medie. La Moratti ci riprova, ma ha poche possibilità di riuscire a vedere approvato il decreto.

Mancano infatti sei mesi dal 17 ottobre, data entro la quale il decreto deve essere varato definitivamente. La probabilità che ciò accada è praticamente nulla. Il decreto sul 1° ciclo ha concluso l'iter di approvazione in soli quattro mesi, quello dell'Invalsi in sette mesi, quelli, appena approvati, sul diritto dovere e l'alternanza in dieci mesi.

La nuova bozza (i cui contenuti sono stati anticipati da ItaliaOggi venerdì scorso) tra l'altro non è ancora definitiva: mancano gli articoli critici sul destino degli istituti tecnici e professionali, le competenze delle regioni, la copertura finanziaria.

Anche se il ministero dovesse ultimare l'articolato entro questa settimana, il percorso è ancora lungo, tra il primo via libera del consiglio dei ministri, l'esame da parte delle commissioni parlamentari competenti, il definitivo sì del governo.

Rispetto alla precedente versione del 3 marzo, illustrata da ItaliaOggi l'8 marzo scorso, significative le novità.

 

APPRENDISTATO

Alcune modifiche riguardano l'apprendistato. Da contratto di lavoro a contenuto formativo diretto ai giovani tra i 15 e i 18 anni, previsto dalla legge Biagi, viene ora assimilato a un segmento del 2° ciclo. "I percorsi in apprendistato" rientrano nell'offerta formativa che le regioni devono assicurare come livello essenziale. Il paradosso è che il contratto di apprendistato rimane non applicato.

 

LICEI

Sono stati presentati nuovi quadri orari delle discipline, ma non gli obiettivi. Il risultato è l'effetto di due tendenze contrastanti sul carattere professionalizzante o no del liceo:

  • il liceo economico è un liceo; le ore dedicate alle discipline professionali sono minime (cinque-sei ore settimanali), nonostante la presenza di due indirizzi;

  • i licei artistici, musicale e di danza hanno poco del liceo; le ore dedicate alle discipline professionali hanno un peso rilevante;

  • il liceo tecnologico è ancora il terreno su cui si gioca la partita.

Viene chiarito che le ore necessarie per l'eventuale recupero dei debiti (ossia il mancato raggiungimento degli obiettivi) rientrano nelle ore a scelta dello studente, rimane incerto se siano nella parte a scelta obbligata o facoltativa.

Il buon senso vorrebbe che rientrasse nella seconda.

Una materia, non linguistica, si prevede sia insegnata in tutti i licei, all'ultimo anno, in inglese. La matematica in tutti i licei comprende anche elementi di informatica, tranne che nel liceo economico dove informatica è disciplina a sé.

Chimica, biologia e scienza della terra sono unificate nella disciplina ´scienze naturali' in tutti i licei, tranne che nel liceo tecnologico dove chimica rimane una disciplina a sé.

LICEO ECONOMICO. Italiano aumenta di un'ora settimanale nel primo biennio per la presenza di latino.

Rimane articolato in due indirizzi: economico-aziendale ed economico-istituzionale. In precedenza era previsto che l'indirizzo economico aziendale si articolasse in opzioni (servizi, turismo, produzioni agro-alimentari), cui corrispondevano discipline obbligatorie ma scelte dallo studente, per un totale di cinque-sei ore settimanali. Ora invece sono previsti i settori:

  • servizi, turismo, produzioni agro-alimentari per l'indirizzo economico aziendale;

  • ricerca e innovazione, internazionale, finanza pubblica, pubblica amministrazione per l'altro.

Al settore corrisponde ora una sola disciplina di tre ore settimanali, del tutto facoltativa.

Risultato: il liceo economico non ha nulla a che fare con gli attuali istituti tecnici del turismo, delle attività sociali, che sono destinati a scomparire.

LICEO LINGUISTICO. La terza lingua straniera prevista nel piano di studi non deve essere necessariamente comunitaria, può essere per esempio il russo, che viene già studiato in alcuni istituti. Fisica viene aggregata a matematica con un aumento di due ore nel secondo biennio.

LICEO MUSICALE E COREUTICO. Viene articolato in due sezioni, musicale e coreutica, non previsto dalla legge 53. In ogni sezione sono previste discipline obbligatorie per dieci ore settimanali nel 1° biennio e 11 negli altri tre anni.

Anche le discipline obbligatorie scelte dallo studente si articolano nelle due sezioni. Risultato: le discipline caratterizzanti ogni sezione hanno un peso orario superiore a quello delle materie di indirizzo nel liceo tecnologico.

Inoltre i percorsi non partiranno in modo generalizzato, ma potranno essere attivati in via sperimentale sulla base di convenzioni tra istituto e gli istituti e i conservatori o l'accademia di danza; non è chiarito se si tratta delle sole istituzioni statali.

LICEO ARTISTICO. Scompare l'ipotesi di differenziare la struttura oraria dell'indirizzo di arti figurative dagli altri due indirizzi.

Scompare dalle materie obbligatorie scienze naturali, che diventa materia facoltativa a scelta dello studente. L'unica disciplina scientifica seguita dagli studenti è matematica (due ore settimanali nei primi due anni e tre negli altri tre).

LICEO TECNOLOGICO. Ritorna l'indirizzo "tecnologie tessili e dell'abbigliamento" previsto nella versione del 17 gennaio come "moda", poi eliminato nella versione del 3 marzo.

Arte e musica sono discipline a scelta dello studente e non più associate a italiano.

 

ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

Due novità nei livelli essenziali delle prestazioni che le regioni devono assicurare in questo sistema.

1. Le competenze certificate agli studenti devono essere registrate nel ´libretto formativo del cittadino', il documento, previsto dalla legge Biagi, che accompagna ogni lavoratore in cui vengono registrate le competenze acquisite in formazione nell'apprendistato, e nei contesti non formali e informali secondo gli indirizzi dell'Unione europea in materia di apprendimento permanente.

Il fatto che di ciò non si faccia cenno per i licei, che pure certifica le competenze acquisite in modo informale, è un piccolo ma significativo segno della separatezza dei percorsi di istruzione e formazione da quelli dei licei.

2. Viene accentuato il fatto che nel nuovo sistema sono le istituzioni formative, l'analogo degli istituti scolastici, a essere accreditate, e non come oggi gli enti o gli organismi di formazione.

Se accreditate, esse sarebbero dotate di autonomia didattica, organizzativa, finanziaria e di ricerca sul modello dell'autonomia scolastica.

Ora è previsto che abbiano organi di governo simili a quelli degli istituti. Viene in pratica applicato il modello della legge n. 62/2000 che riconosce la parità agli istituti non statali.

 

CERTIFICAZIONI

I licei e gli istituti di formazione professionale certificano, come prevede la legge n. 532003, le competenze acquisite dagli studenti in tutti i contesti informali. La nuova versione, da un lato include tra i contesti informali, le esperienze nell'apprendistato, dall'altro esclude per i tirocini quelli che non rientrano nei tirocini formativi della legge n. 196/97. Il che sembra un'irragionevole limitazione.