«Scuola okkupata», ma dai genitori.

In un istituto di Cinecittà giorno e notte contro la riforma Moratti. E oggi corteo.

 

di Cinzia Gubbini, da il Manifesto del 18/4/2005

 

ROMA
«Scuola okkupata, scuola liberata», l'hanno scritto proprio così lo striscione, con la «k», i genitori e gli insegnanti del X municipio, veri artefici dell'occupazione dell'istituto professionale Jean Piaget, che per tre giorni è diventato il cuore della rivolta contro la riforma Moratti delle scuole superiori romane. Gli studenti li hanno coinvolti loro, volantinando davanti alle scuole, spiegando in cosa consiste la bozza del decreto attuativo della riforma che dovrebbe vedere la luce (salvo elezioni anticipate) di qui a poco. Gli studenti hanno inteso bene: «E' assurdo, a noi che siamo un liceo artistico verranno tolte le ore di pratica artistica, che da dieci diventano due», dice Simone, del liceo De Chirico. «E a noi dell'istituto professionale tolgono tutte le ore di base, per aumentare le ore di pratica - spiega una studentessa del Jean Piaget - Per andare all'università dovremo fare un anno integrativo, perché pensano che chi sceglie un professionale non ha intenzione di continuare gli studi, ma non hanno capito nulla». Insomma, la riforma Moratti delle superiori con la sua divisione tra formazione professionale (regionale) e istruzione liceale (nazionale) sembra distante mille miglia dalla scuola reale.

«I professionali sono cambiati, e lo dico io che mi sono diplomata proprio qui, dove oggi insegno dopo essermi laureata - dice la professoressa Silvana Di Geronimo - Ai miei tempi si studiava la matematica per due ore, oggi per cinque a settimana. Si insegnava "cultura generale", oggi ci sono storia e italiano. Alla formazione si è affiancata l'istruzione, anche in virtù dei cambiamenti sociali, tecnologici, che richiedono una forte conoscenza di base». Con la riforma, è la convinzione di tutti, si torna indietro. «Per questo vogliamo lanciare un messaggio molto chiaro anche alla sinistra - spiega Nicola, un genitore che per tre giorni ha dormito nella scuola - questa riforma va buttata nel cestino. Poi ci mettiamo tutti intorno a un tavolo e ricominciamo a parlare di scuola». Intanto, come già accaduto per le elementari, l'obiettivo è boicottare l'eventuale decreto attuativo. Oggi il corteo alle 10,30: dalla scuola arriverà al parco Monte del Grano che il X municipio ha deciso di intitolare ai deportati del `44 (che ieri hanno partecipato a un dibattito nella scuola occupata). Perché, come spiega ancora Nicola: «La difesa della scuola pubblica è legata a doppio filo con la difesa della Costituzione, nata dalla Resistenza».