I GENITORI

Contro i test in arrivo denunce, diffide e un´originale proposta.

"I nostri figli non li faranno

è obiezione di coscienza".

"I fogli non sono anonimi si rischia la schedatura".

di Bianca De Fazio, da la Repubblica ed. di Napoli del 25/4/2005

 

In prima fila, contro i test Invalsi, i genitori. Gli stessi che si battono contro la riforma Moratti, che ne denunciano, periodicamente, storture e inefficienze. Costanza Boccardi è tra questi. È stata lei, nei giorni scorsi, a lanciare ai genitori campani una proposta: «Laddove la scuola non è in grado di prendere una posizione univoca, forte, e rifiutare il test Invalsi, noi genitori possiamo rifiutarci, in quanto esercitanti la patria potestà, di somministrare ai nostri figli un test stupido, dannoso e contrario al percorso pedagogico che stanno seguendo. Quindi, non mandiamoli a scuola nei giorni dei test, riaffermando che tale assenza è dovuta ad un´obiezione di coscienza nei confronti di scelte non condivisibili. Se lo facciamo tutti, voglio vedere su che cosa fanno le graduatorie…»

E c´è persino chi ha prestampato un modulo per la diffida al dirigente scolastico di turno dal somministrare ai propri figli test «esterni alle delibere del collegio dei docenti». Con tanto di avvertimento: «qualora si volesse irresponsabilmente procedere nella somministrazione dei test Invalsi, ci rivolgeremo all´autorità giudiziaria civile, penale e amministrativa per la tutela dei nostri figli e il risarcimento dei danni». Sotto accusa, tra l´altro, la mancata tutela della riservatezza, visto che i test, e le conseguenti valutazioni, non sono anonimi. «Qui si rischia una schedatura dei nostri bambini» afferma Elva Tortoriello, un´altra delle madri che giudicano «vergognosa la pratica di metter i bambini al centro di scelte che, invece, andrebbero prese soltanto dai genitori e dalla scuola».