Undicimila studenti sosterranno le prove nelle scuole paritarie:
uno su cinque non ha frequentato un giorno di lezione.

La Sicilia regno dei diplomifici.

Record nazionale di candidati "esterni" agli esami di maturità
Il direttore regionale Di Stefano ha vietato
le commissioni formate solo da alunni privatisti.

da la Repubblica ed. di Palermo del 17/4/2004

 

La Sicilia resta il regno dei "diplomifici". Le cifre della prossima maturità mostrano un calo dei privatisti nelle scuole paritarie, ma confermano il record nazionale di "esterni". E questo malgrado il pugno di ferro del direttore scolastico regionale, Guido Di Stefano. Anche se gli istituti privati, per far sostenere gli esami, richiedono rette abbastanza salate, le prove che si apriranno fra due mesi fanno registrare un boom di candidati (esterni e interni) nelle scuole non statali. Il prossimo 22 giugno gli studenti delle superiori siciliane che saranno chiamati a svolgere il tema di Italiano saranno quasi 54 mila. Quattro su cinque hanno scelto la scuola pubblica, ma quelli che sosterranno gli esami nelle private saranno ben 11 mila. Di questi, come succede da tre anni a questa parte, il 21 per cento si presenterà agli esami da "esterno": cioè senza avere seguito neppure un giorno di lezione.

Il numero di coloro che per diplomarsi si presentano da privatisti nelle scuole non statali è vertiginosamente aumentato negli ultimi tre anni, da quando cioè il governo Berlusconi, per esigenze di bilancio, ha modificato la composizione delle commissioni giudicatrici, oggi composte per intero dagli insegnanti interni, con un presidente esterno. Con la nuova formula, che sostituisce la precedente con metà commissari esterni e metà membri interni, in tre anni il numero dei privatisti delle scuole non statali si è decuplicato. L´anno scorso lo stesso ministro dell´Istruzione, Letizia Moratti, non ha esitato a definire "diplomifici" le scuole private che portano agli esami un numero troppo elevato di privatisti, promettendo di correre ai ripari. Tanto più che il numero dei privatisti che scelgono le scuole statali è fermo da anni al 5-6 per cento.

In Sicilia i risultati si sono visti. Come ha anticipato Repubblica, il direttore Di Stefano nel prendere in esame la questione degli esami di Stato ha preteso il rispetto tassativo di due condizioni: niente commissioni formate da soli candidati esterni, che (seconda condizione) non possono comunque superare il 50 per cento degli interni. Questa semplice operazione ha consentito di far calare gli esterni dai 3.459 dello scorso anno agli attuali 2.368. A farne le spese diverse commissioni di soli "esterni", cancellate senza appello dai dirigenti dell´Ufficio scolastico regionale. A titolo di esempio, sono incappate nella scure di Di Stefano gli istituti Gentile e Trinacria di Palermo e il Beccadelli di San Cipirello.

Malgrado tutto, i 2.368 esterni delle private siciliane sono un record assoluto. Infatti anche le regioni che complessivamente portano agli esami più alunni della Sicilia non possono vantare tanti "esterni" quanti se ne contano nelle private dell´Isola. La Campania, con 63.500 studenti, ne ha soltanto 2.123, mentre il Lazio appena 1.454. E gli 805 delle scuole della provincia di Palermo avvicinano quelli di tutta la Lombardia, le cui paritarie porteranno agli esami appena 972 "esterni". Ma quella palermitana è anche l´unica provincia siciliana che fa registrare un sostanzioso incremento rispetto all´anno scorso di candidati alla maturità che hanno studiato nelle private. Un più 19 per cento di cui i gestori possono andare fieri.