Quando il diploma di insegnante elementare attirava anche i maschi. da Tuttoscuola del 15 aprile 2005
Il diploma magistrale fino a qualche anno fa esercitava una certa attrazione per chi voleva arrivare a concludere la scuola secondaria superiore velocemente, dato che il percorso ufficiale, unico in tutta la secondaria, era di soli quattro anni. Occorreva un anno integrativo per avere aperte tutte le porte dell’università. Ora quel tipo di istituto non esiste più e tutto si è normalizzato nei nuovi licei pedagogici. Per gli studenti maschi l’attrazione di quel diploma era comunque già caduta da un pezzo, da quando cioè quel titolo di studio non rappresentava più un titolo privilegiato per accedere ai posti riservati ai maestri uomini nella scuola elementare (inizi anni ’60). Prima però il diploma magistrale attirava ovviamente anche i maschi, come si può rilevare dallo stesso censimento 2001 a proposito del titolo di studio posseduto dagli italiani. La fascia di età sopra i 75 anni in possesso del diploma magistrale (diplomati a tutto il primo dopoguerra) registra un uomo maestro su cinque; la fascia di età tra 70 e 74 anni (diplomati prima degli anni ’50) un uomo maestro ogni sei; la fascia di età 50-54 anni uno ogni sette. Si scende di anno in anno fino alla fascia di età tra i 20 e i 24 anni (nel 2001) dove l’incidenza dei diplomati maestri uomini è precipitata a uno ogni 14 persone in possesso del diploma magistrale. Una caduta che ormai sembra irreversibile e che ben difficilmente potrà far fronte alle speranze delle mamme che vorrebbero il maestro "mammo" per i loro figli, a meno che la Lega non riesca a far introdurre una legge di salvaguardia per il docente maschio come propose un paio d’anni fa.
I maestri uomini? In via di estinzione, ma ricercati dalle mamme Un recente sondaggio dell’associazione "Donne e Qualità della Vita" su un campione di 500 mamme italiane ha portato alla riscoperta del maestro maschio. Quasi sette mamme su dieci ne auspicano il ritorno per queste ragioni: più giocherellone e più simpatico, capace di maggior empatia con i bambini, più affidabile, capace di trasmettere maggior senso di autorevolezza e per tante altre doti positive. Ma l’auspicio difficilmente si realizzerà. Un paio d’anni fa alcuni parlamentari della Lega avevano pensato di favorire per legge il ritorno del maestro uomo nella scuola, un po’ come avveniva fino a quasi mezzo secolo fa, quando i posti di maestro riservati agli uomini erano dovuti alla rigida divisione delle scolaresche in classi maschili e femminili. Dopo il ritorno alla parità, del maestro maschio si sono gradualmente perse le tracce tanto da farlo diventare una specie sempre più rara in via di estinzione. Oggi la maggioranza femminile sulle cattedre delle elementari è schiacciante: le maestre sono più del 95%. Cinque anni fa nelle nostre scuole elementari vi erano mediamente 52 maestri maschi su mille docenti; quest’anno la media è già scesa a 46...e continua. La Regione con la minor incidenza di maestri uomini è l’Umbria (30 maschi ogni mille docenti di elementare), seguita dal Lazio (34) e dal Piemonte (39). Sembra resistano un po’ di più nella conservazione della specie i maestri maschi delle scuole meridionali: in Basilicata sono in media 77 su mille, in Calabria 66 e in Sardegna 59.
Incidenza di maestri uomini in servizio
Elaborazione Tuttoscuola |