2030: scuola ancora “statale”?
da
Tuttoscuola
del 13/8/2005
Come sarà la scuola italiana nel 2030? Uno
studio dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche
sociali (Irpps) del Cnr, denominato "Il tempo è dalla nostra parte,
scenari per l’Italia al 2030", cerca di disegnare gli scenari futuri e
le misure politiche adeguate per l’Italia tra 25 anni.
Tra i vari argomenti affrontati (la famiglia, la fecondità e i ruoli
di genere, gli anziani) c’è anche l’istruzione per la quale, in
verità, le previsioni di cambiamento non sono sconvolgenti: secondo la
maggioranza degli esperti consultati, "anche qualora a livello
governativo dovesse prevalere un sistema di federalismo più o meno
spinto, l’istruzione dovrebbe rimanere sotto il controllo statale",
insieme al sistema sanitario.
Lo studio è stato condotto con la metodologia "Delfi", come informa un
comunicato del CNR (www.cnr.it), e consiste in una serie di
"previsioni ricavate da un gruppo di esperti, tutti anonimi e mai in
contatto diretto tra loro, provenienti dai mondi della cultura, della
politica, dell’arte, dell’economia e dell’organizzazione sociale".
Sarebbe interessante conoscere le argomentazioni sviluppate da questi
esperti (meno importante è sapere chi sono), visto che essi sembrano
orientarsi verso uno dei tre possibili scenari disegnati dall’OCSE in
uno studio di qualche anno fa, riferito però al 2020: quello della
conservazione inerziale e autodifensiva dei sistemi scolastici più o
meno come sono ora. Altri esperti la pensano diversamente: gli altri
due scenari dell’OCSE sono quello della descolarizzazione
"mercatistica" e quello della ri-scolarizzazione centrata sull’uso
massiccio delle nuove tecnologie e di internet, con forti interazioni
pubblico-privato. Ecco perché si vorrebbe sapere qualcosa di più di
questo interessante esercizio previsionale del CNR.