Moratti sempre più precaria.
Il ministro dell'istruzione annuncia
40mila assunzioni ma la sua riforma non decolla.
di Iaia Vantaggiato, da il Manifesto del 4/8/2005
ROMA
Assunti a tempo indeterminato 35mila insegnanti e 5mila tra tecnici,
amministrativi e ausiliari. Quarantamila unità - il cui inquadramento
era stato deciso in base a una delibera del consiglio dei ministri
dello scorso 24 giugno - di cui il Miur va fiero e che non può non
esibire come ghiotto bottino: «Abbiamo ridotto del 50% - ha affermato
Letizia Moratti - il precariato storico ereditato dai precedenti
governi». E ancora una volta - ha aggiunto la ministra - «la macchina
organizzativa del ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca ha dato prova di grande efficienza concludendo alla data
stabilita del 31 luglio le immissioni in ruolo in tutte le regioni». I
toni - come sempre - sono trionfalistici: «Le 40mila assunzioni si
aggiungono alle 90mila già effettuate a partire dal 1° agosto del
2001, poco dopo l'insediamento del governo». Questi sono fatti e non
parole, recita Moratti parodiando ormai desuete pubblicità televisive
e rassicura mamme, papà e pargoli: «Per la quinta volta consecutiva,
anche l'anno scolastico 2005-2006 avrà inizio regolarmente in tutte le
scuole d'Italia, con gli insegnanti in classe fin dal primo giorno di
lezione».
Peccato che la sua riforma stenti ancora a decollare. Le mancano,
nell'ordine: il parere favorevole della Conferenza stato-regioni e
quello delle commissioni cultura di camera e senato, i finanziamenti
sui quali il ministero dell'economia continua temporeggiare, le
risorse da destinare all'ormai leggendaria figura del tutor e la cui
erogazione è stata giudicata illegittima - nei giorni scorsi - persino
dal presidente della camera Pierferdinando Casini nonché il via libera
ad una sperimentazione che ne dovrebbe anticipare contenuti e metodi
ma sulla quale nessuno sa niente.
Durissimo il commento di Enrico Panini, segretario nazionale della
Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil: «Ancora una volta
non c'è alcun rapporto tra le dichiarazioni del ministro Moratti e la
realtà». Altro che operazioni regolarmente compiute: «Diverse
centinaia di precari aspettano ancora di essere nominati». Ma c'è di
più perché la denuncia di Panini nulla ha a che spartire con una
volgare lista della spesa: «Il ministro Moratti non dice che, con il
decreto sulle immissioni in ruolo, il governo ha deliberatamente
disatteso una legge del parlamento che prevedeva un piano triennale di
assunzioni su tutti i posti disponibile riducendolo ad un solo anno».
Sarà colpa della fretta che anima i corridoi di viale Trastevere.
Delle 130mila nomine di cui si vanta Letizia Moratti, infine, ben
90mila - secondo Panini - sarebbero state decise e finanziate dal
precedente governo di centrosinistra. Critiche arrivano anche da parte
della Cisl-scuola che definisce «eccessivo il compiacimento del
ministro Moratti» e reputa assolutamente insufficiente il numero delle
nomine effettuate: «Solo una goccia d'acqua nel mare magnum dei posti
da coprire».
Ma a usare parole dure non sono solo i sindacati. Maria Chiara
Acciarini, capogruppo Ds alla commissione istruzione del senato, non
usa mezzi termini: «Letizia Moratti ha dormito per due anni, poi ha
ripreso una modesta attività di stabilizzazione del personale e ora ha
assunto meno della metà delle persone che avrebbe potuto reclutare». E
quanto al tanto decantato inizio regolare dell'anno scolastico,
Acciarini decide di aspettare settembre.