Al liceo scientifico Quadri gli insegnanti lavorano in estate

per ridipingere le strisce del parcheggio.

Il prof diventa imbianchino.

Se la scuola non ha soldi ci si arrangia con il “fai da te”.

 di Anna Madron da Il Giornale di Vicenza del 12/8/2005

 

La scuola non ha soldi? Ci pensano i professori. Che all'occorrenza possono anche improvvisarsi imbianchini, muratori, professionisti del fai da te. È accaduto nei giorni scorsi al Quadri, dove due insegnanti dell'istituto di via Astichello si sono rimboccati le maniche e sotto il sole estivo, graziati da temperature fortunatamente non proprio ferragostane, hanno deciso di eseguire uno dei tanti interventi di manutenzione in vista dell'inizio del nuovo anno scolastico. Cappellino a barchetta in testa, abbigliamento consono ad "attività manuali e pratiche", "armati" di compressore a spruzzo e assi di legno, i due hanno iniziato a "dipingere" le strisce bianche nei due parcheggi del liceo scientifico, quello antistante la sede centrale e quello della succursale di via Rodolfi, sostituendosi di fatto agli operai della Provincia, l'ente a cui bussano gli istituti superiori quando c'è bisogno di riparare l'impianto di riscaldamento, sostituire un infisso, rinforzare gli intonaci.

Anche in questo caso, a dire il vero, la scuola aveva chiesto da tempo se era possibile dare una sistemata ai parcheggi esterni, rifacendo le linee divisorie che negli anni erano ormai sbiadite e divenute quasi indistinguibili, addirittura inesistenti, invece, sullo spiazzo asfaltato davanti alla Rodolfi. Ma la risposta dell'Amministrazione provinciale, se pur garbata, era stata in sintesi "arrangiatevi". Niente di strano in tempi in cui le risorse destinate alla scuola si fanno desiderare e quelle che ci sono vengono dirottate su interventi ben più corposi che non disegnare per terra le righe per le auto. E così, si devono essere detti al Quadri, meglio non attendere oltre e darsi da fare, contando magari sulla buona volontà di alcuni che non si tirano indietro quando ci sono da indossare i panni del manovale. E tali sono sembrati agli occhi di chi passava da quelle parti i due insegnanti, "confortati" dalla presenza, oltre che dalle braccia, di un collaboratore di segreteria che ha contribuito alla buona riuscita di un lavoro che ha richiesto, oltre alla fatica, anche una buona dose di precisione.

«Abbiamo utilizzato le assi di legno come una sorta di “righello” per tracciare la lunghezza delle linee sull'asfalto - spiega uno dei due professori - dopodiché con il compressore abbiamo spruzzato il colore».

Insomma un lavoretto da professionisti, che più di qualcuno tra i genitori che varcavano il cancello del Quadri per sbrigare qualche faccenda scolastica, ha lodato a voce alta. Aggiungendo però, sembra con un tono di voce più sommesso, rivolto al figlio che gli stava a fianco: «Studia, studia, se non vuoi finire così».