Falsi invalidi. La scuola è immune?

da Tuttoscuola del 2/8/2005

 

Le cronache di questi giorni hanno portato alla ribalta l’ennesimo scandalo: i falsi invalidi che lucrano in modo fraudolento lo Stato con pensioni e assegni di invalidità e di accompagnamento.

Gli invalidi riconosciuti sono aumentati notevolmente negli ultimi anni e con essi i falsi invalidi che la Corte dei Conti ha quantificato in circa il 3,5% del totale complessivo.

Dietro la truffa c’è anche il disvalore antico di non considerare una colpa truffare lo Stato, mentre vi sono maggiori remore, forse, a occupare un posto di lavoro abusivamente a danno di altre persone.

Le indagini sui falsi invalidi sono state originate dal fatto che, dietro la truffa, c’è il percepimento di una pensione o di un assegno con danno allo Stato evidente e diretto.

Ma, quando a seguito della truffa c’è il conseguimento di un posto di lavoro, il danno non è minore, anche se meno apparente.

Le persone riconosciute invalide civili hanno diritto, come categoria protetta ai sensi della legge 68/1999, ad una riserva di posti nelle Amministrazioni Pubbliche, compresa anche la scuola, in misura pari al 7% dell’organico complessivo.

A differenza di quanto avveniva prima della legge 68/1999, allorché la riserva operava anche nelle nomine di supplenza breve, ora la quota riservata viene assegnata con le nomine in ruolo o con quelle a tempo determinato di durata annua.

Su quelle nomine per la quota riservata del 7%, attivate proprio nei giorni scorsi con le nomine in ruolo e di imminente attivazione con le supplenze annue, quanto può esserci di falso? Anche qui una media di circa il 3,5% come ha accertato la Corte dei Conti?

Non sarebbe male, forse, dare un’occhiata a quel che succede nella scuola, visto che in tempi non lontani anche qui gli invalidi di comodo non mancavano?