RAPPORTO OCSE
Ultima in classifica, dopo Norvegia, Svizzera, Bermuda, Canada e Usa.

Italia: la bocciatura è su tutti i fronti.

Sono scarse le competenze in informatica, lingua e matematica

da ItaliaOggi del 23/8/2005

 

Bocciate le competenze degli italiani. Non va in informatica, ma neanche nella capacità di capire un testo o di risolvere un problema. Nonostante il rapido incremento di competenze evidenziato negli ultimi dieci anni, l'Italia arranca nel confronto con altri paesi: Norvegia, Svizzera, Bermuda, Canada e Stati Uniti. E' quanto emerge da un'indagine proposta dall'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), dallo Statistics Canada (Istituto nazionale canadese di statistica, coordinatore della ricerca), sulle competenze alfabetiche funzionali e sulle abilità per la vita (Adult literacy and life skills). Gli ambiti entro i quali si è svolta tale indagine sono principalmente quattro e si riferiscono a quelle competenze che sono riconosciute come elementi di forza: le abilità necessarie per capire e usare l'informazione contenuta in testi quali editoriali di giornali, notizie o manuali di istruzioni; le conoscenze richieste per localizzare e usare informazione contenuta in vari formati quali formulari per domande di lavoro; le abilità richieste per trattare attraverso il linguaggio matematico diverse situazioni e infine la capacità di analisi e di risoluzione dei problemi. Se si prendono in considerazione gli ambiti di indagine, la Norvegia risulta il paese che consegue le migliori performance nelle prove di competenza alfabetica e in quelle di competenza matematica cioè nella capacità di analisi e soluzione di problemi. La Svizzera ha dimostrato invece di avere una percentuale alta di coloro che hanno le capacità per trattare attraverso i linguaggi della matematica diverse situazioni. L'Italia invece ha le performance più modeste in tutti e quattro gli ambiti con una percentuale che diminuisce mano mano che si scende dal Nord al Sud d'Italia. Se poi è vero che in tutti questi paesi le persone più anziane (46-65) tendono ad avere competenze più limitate dei giovani (16-45) nello stesso tempo si evidenzia una forte variabilità di performance proprio a causa delle differenti esperienze positive o negative vissute. Inoltre lo studio delle competenze deve tenere conto che gli uomini hanno ancora maggiori possibilità di istruzione, formazione e lavoro rispetto alle donne. I risultati in tutti i paesi presi in considerazione indicano poi che gli uomini vanno meglio nelle competenze matematiche funzionali e in quelle richieste per usare informazioni contenute in vari formati. Le donne invece hanno più abilità nella comprensione dei testi editoriali. Se nel passato esisteva poi una forte correlazione fra titolo di studio posseduto e le differenti competenze, ora si evidenzia che persone in possesso dello stesso titolo di studio dimostrano variazioni di competenza anche rilevanti. Le persone che hanno competenze più limitate partecipano meno ai corsi d'istruzione. Questa tendenza è piuttosto accentuata in Italia dove solo una persona su 10 che non possiede neppure il diploma di scuola media superiore ha frequentato o frequenta corsi, mentre in paesi come Canada e Stati Uniti e soprattutto Svizzera la percentuale è maggiore. In media i lavoratori italiani sono meno impegnati in attività che richiedono lettura, scrittura e calcolo rispetto ai lavoratori degli altri paesi. Inoltre l'Italia ha la più alta percentuale di lavoratori con bassi livelli di competenza che svolgono lavori di bassa qualificazione. In Italia poi sembra che le competenze valgano di più del titolo di studio nel garantire i guadagni.

In tutti i paesi partecipanti all'indagine le differenze nell'uso delle nuove tecnologie sono insignificanti eccezion fatta per l'Italia che evidenzia una considerevole distanza sia per il tasso di accesso al computer di casa e sia per il collegamento alla rete: il 50% in entrambi i casi, contro rispettivamente l'80 e il 70% della media dei paesi di riferimento.