L'Aran ha ricevuto ieri due atti di indirizzo con le condizioni economiche. Professori, aumenti di 150 €. Nel ’06 grazie ai risparmi della Moratti 30 € in più. da ItaliaOggi del 6/8/2005
Contratto ricco per la scuola. Gli stipendi, per circa 1 milione di lavoratori, saliranno a regime, ossia dal 2006, in media di 150 euro. Si tratta di 30 euro in più rispetto a quanto sarebbe arrivato in tasca ai dipendenti del comparto tenendo conto solo delle risorse stanziate in Finanziaria. Merito dei risparmi di spesa conseguiti dal ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. L'Aran, l’agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, ha ricevuto ieri altri due atti di indirizzo, dopo quello per i ministeri arrivato il 4 agosto: agenzie fiscali e, appunto, scuola. Per tutti la data di inizio delle trattative per il rinnovo dei contratti 2004/2005 è stata fissata dall'agenzia, presieduta da Guido Fantoni, per il 7 settembre prossimo. Un avvio che sconta 20 mesi di ritardo e che richiede “il massimo impegno perché aumenti e arretrati arrivino in tasca ai dipendenti entro dicembre, noi sindacarti ce la metteremo tutta”, dice Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola. Gli atti di indirizzo giunti a via del Corso sono molto simili tra loro: ripetono le condizioni economiche stabilite da governo e sindacati nell'accordo del 27 maggio scorso (si veda ItaliaOggi di ieri): aumenti medi del 5,1%, con una quota, dello 0,7%, che decorrerà solo dal 2006 e una fetta, dello 0,5%, da sottrarre dall'incremento complessivo e da destinare alla contrattazione integrativa. L'obiettivo è di premiare la produttività e il merito ed evitare, per l'ennesima volta, solo aumenti a pioggia. Fuori dal coro si colloca la scuola, per la quale le parti dovranno ripartire stanziamenti ulteriori rispetto a quelli generali. Ed è probabile che proprio su questo tema si registreranno le maggiori difficoltà di un rinnovo contrattuale che è solo economico.
LE RISORSE CHE CI SONO. Insegnanti e ausiliari, tecnici e amministrativi si spartiranno una torta aggiuntiva, rispettivamente di 380,8 milioni e 33 milioni di euro. Sono i risparmi che il comparto può vantare grazie ai tagli di organico realizzati fino al 2004. Le economie in questione sono state certificate dal ministero del tesoro. Ed è stata l'operazione che ha richiesto più tempo e fatto rinviare più di una volta l'invio della direttiva. Il dicastero guidato da Domenico Siniscalco ha potuto verificare che nel 2003 sull'organico degli insegnanti è stato conseguito un risparmio di 285,6 milioni di euro, a cui si aggiungo 95,2 milioni per il 2004. Complessivamente, dunque, più di 380 milioni. Per gli Ata, ossia il personale ausiliario, tecnico e amministrativo, sono disponibili 33 milioni di euro.
LE RISORSE CHE MANCANO. Nessuna certificazione è stata fatta invece per l'anno scolastico 2004/2005, pur rientrando nel periodo di vigenza del nuovo contratto. La direttiva non esclude di verificare nei prossimi mesi le economie in questione che potrebbero essere utilizzate, se certificate nel corso delle trattative, già per il 2006.
L'ESEMPIO DEL DOCENTE. Stante le disponibilità, un docente di scuola media con 15 anni di anzianità avrà a regime un aumento di circa 150 euro al mese. Per il 2004 avrà diritto a un recupero, a conguaglio dell'arretrato, di circa 380 euro, che diventano circa 800 per il 2005. Le misure stimate sono ovviamente suscettibili di modifiche, in alto e in basso, tenendo conto di alcune variabili, quali anzianità di servizio, grado di scuola e salario accessorio.
LA CARRIERA CHE NON C’È. La direttiva, firmata dal ministro della funzione pubblica, Mario Baccini, fissa un paletto per quanto concerne la destinazione dei benefici economici: una quota di questi, non inferiore allo 0,5%, dovrà essere destinata “alla contrattazione integrativa per l'incentivazione della produttività dei dipendenti al fine di valorizzare la qualità delle prestazioni e del merito”. Una precisazione mediata dall'accordo del 27 maggio che però crea qualche problema soprattutto nella scuola. Dove mancano meccanismi per il riconoscimento del merito e della qualità del lavoro. È dunque probabile che le risorse in questione saranno destinate ai fondi di istituto e sulla retribuzione professionale. |