Il ministro convoca i direttori regionali
Un tavolo "locale" per gli immigrati
di Luigi Illiano da Il Sole 24 Ore del 17 settembre 2004
ROMA. Sarà una conferenza dei direttori scolastici regionali, convocati dal ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, a decidere le prossime mosse di viale Trastevere sul fronte dell’integrazione degli studenti immigrati. Moratti ha convocato il summit affinché, attraverso un monitoraggio si possa arrivare a risposte concrete, secondo le diverse realtà territoriali. Tra l’altro il Miur ha anche costituito un ufficio per l’integrazione degli studenti immigrati e predisposto l’avvio di un’ indagine per verificare il successo formativo di questi ragazzi. Alla conferenza dei direttori regionali seguirà un coinvolgimento delle Regioni «per raggiungere — ha spiegato Moratti in un’ intervista radiofonica — gli obiettivi di integrazione piena di tutti gli studenti inmigrati». La percentuale di alunni immigrati sul totale della popolazione scolastica è del 3,5%, con punte più elevate in media a Milano e Mantova, dove raggiunge anche il 10 per cento. Sull’ipotesi — prospettata in questi giorni — di ricorrere a quote di studenti stranieri, il ministro ha sottolineato che il valore dell’istruzione statale «è quello di una scuola che deve essere capace di fare integrazione e che non può prevedere discriminazioni». Moratti ha quindi garantito che verranno potenziati i corsi di italiano nei Paesi di origine e che un canale televisivo telematico (progetto già avviato) sarà dedicato proprio all’insegnamento della lingua italiana. Formazione degli insegnanti. L’integrazione degli studenti immigrati è uno dei temi collegati alla formazione degli insegnanti. Perché al di là degli interventi attuabili, come la ripartizione degli alunni nelle classi, resta il problema della competenza dei docenti all’ insegnamento dell’italiano come seconda lingua. Un discorsi di formazione che porta direttamente al decreto attuativo dell’articolo 5 della legge di riforma, che dovrebbe delineare l’identikit del futuro docente, anche attraverso i meccanismi di reclutamento. Molte le novità contenute nella bozza che sembra essersi arenata. A cominciare dalla possibilità di stipulare un contratto di formazione lavoro per gli insegnanti a inizio carriera. Un rapporto di lavoro che potrebbe essere sottoscritto direttamente tra scuole e docenti. Docente tutor. La funzione del tutor è prevista per legge e quindi va applicata. Il ministro ha ribadito la posizione espressa durante la conferenza stampa di presentazione dell’anno scolastico (si veda «Il SoIe-24 Ore» del 9 settembre). Intanto, domani dovrebbe riprendere la trattativa tra Aran (Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) e sindacati proprio sull’articolo 43 del contratto, la finestra nella quale dovrà rientrare l’accordo sul docente tutor e sulle nuove figure previste dall’applicazione della riforma. La vertenza è stata sospesa dopo che i sindacati hanno giudicato inadeguati gli 85 milioni di euro messi sul tavolo dal Governo. Anche perché si tratta di una cifra destinata soltanto alla funzione del docente tutor. Spesa libri. Il Miur sta verificando, scuola per scuola, se ci sono sforamenti nel tetto di spesa fissato per i libri. «Abbiamo cercato di andare incontro alle famiglie — ha affermato il ministro Moratti — confermando per quest’anno scolastico il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria fissato per l’anno scorso». |