La pagella dell’Ocse «L’Italia spende di più ma paga meno i prof» Al primo posto per il personale insegnante e non «Tuttavia gli studenti risultano poco preparati» di G. Ben. da Il Corriere della Sera del 16/9/2004
ROMA - E’ arrivata la nuova pagella con cui l’Ocse valuta i risultati della scuola dei Paesi più sviluppati, sia sotto il profilo dei risultati nell’apprendimento dei ragazzi che dell’efficacia organizzativa. Purtroppo i risultati ancora una volta non sono incoraggianti. L’Italia complessivamente spende più della media degli altri Paesi sviluppati per la scuola, ma gli insegnanti sono tra i meno pagati e, purtroppo, gli studenti risultano meno preparati. Tutto ciò, rileva l’Ocse, «solleva interrogativi sulle scelte di spesa» della penisola, tenuto conto che i ragazzi italiani sono quelli che passano più ore sui banchi». LA SPESA - La studente italiano costa alla comunità più di quanto si spende mediamente nei Paesi Ocse. Il caso più eclatante è fornito dalla spese per l’alunno delle elementari: 6.783 dollari contro una media di 4.850. Gli autori del rapporto fanno notare che la maggiore spesa dipende da un rapporto studenti-insegnanti che è il più basso tra i Paesi industrializzati: 10,6 studenti per insegnante. Mentre i salari dei maestri restano ben sotto la media dei Paesi industrializzati: 27.726 dollari per un insegnante con 15 anni di esperienza rispetto a una media Ocse di 31.366 dollari. Un divario solo in parte compensato dal minor numero di ore insegnate (748 contro una media di 803). Questo vuol dire che lo studente italiano costa di più perché lo Stato paga, in modo non del tutto soddisfacente, un numero molto elevato di insegnanti. La situazione è analoga nella scuola secondaria, con una spesa per studente di 8.258 dollari contro una media Ocse di 6.510 dollari. GLI INSEGNANTI - L’Italia figura nettamente al primo posto - seguita da Islanda, Ungheria, Stati Uniti e Francia - relativamente al personale insegnante e non insegnante delle elementari e delle medie. L’Ocse sottolinea che Italia, Stati Uniti e Messico sono anche fra i primi Paesi quanto a numero di personale amministrativo e coadiuvanti. Il gran numero di docenti consente all’Italia di collocarsi tra i Paesi col più basso numero di alunni per classe. Fissata la media Ocse per le elementari a 22 allievi in ogni aula, l’Italia è nella fascia «meno di 20» insieme con Danimarca, Grecia, Islanda, Svizzera, Portogallo e Lussemburgo. All’opposto figura la Corea, con 36 bambini in ogni classe. LE ORE - Nella classifica delle ore di istruzione previste nei vari Paesi - un raffronto complicato dalla varietà dei metodi e dei programmi - i membri dell’Ocse si situano in media a 6.868 ore fra i 7 e i 14 anni. Ma si va dai ragazzini finlandesi, che vanno a scuola in quella fascia «soltanto» 5.523 ore, agli italiani, australiani e scozzesi che superano le 8.000 ore. Il gran numero di ore e il gran numero di insegnanti non ci collocano però nella fascia alta della graduatoria per quanto riguarda i risultati. Le performance dei ragazzi italiani di 15 anni nelle principali materie di apprendimento (lettura, matematica e scienze), stando alle anticipazioni dell'ultimo rapporto, sarebbero «ben al di sotto della media Ocse». |