La Moratti e i numeri.
di A. Pistillo da Meridiano scuola dell'8 settembre 2004
Il Ministro continua a rilasciare interviste su
tutti i mezzi di comunicazione nelle quali con candore afferma, come
dimostrazione dell’efficienza del suo Ministero, che anche quest’anno
scolastico inizia con tutti gli insegnanti al loro posto. Oltre a
glissare colpevolmente su tutti i problemi procurati alle scuole
italiane dai tagli e dalle leggi pasticciate di questo governo, il
Ministro mente anche sull’avvio regolare delle lezioni. Ma il Ministro, a chi le fa notare le difficoltà dei CSA, replica “Tutte le assegnazioni delle supplenze annuali, fatte dalle singole regioni, termineranno prima dell’inizio delle lezioni”. A smentirla però non è né un sindacalista né un giornalista, ma addirittura il Dirigente del CSA di Milano, Antonio Zenga che ha affermato: “per domani (giorno 7 settembre) non riusciremo certamente a completare le nomine dei supplenti”. Nella provincia di Milano, a fronte di 2600 incarichi conferiti, ne mancano addirittura ancora quasi altrettanti, cioè circa 2000. Sempre Zenga afferma “Se anche nell’ultimo giorno riuscissimo a fare altre seicento nomine, arriveremmo al massimo a 3200, sotto quindi di 1300 supplenti”. Nella provincia milanese dunque l’avvio regolare di cui parla il Ministro Moratti è fatto addirittura di un supplente mancante ogni tre.
Il Ministero si è giocato tutto su questa
dimostrazione di efficienza. Per riuscire a mantenere la promessa è
stato machiavellicamente disposto a qualsiasi costo: il Ministero ha
spinto i CSA a lavorare anche in agosto con scarsità di organico con
ritmi incredibili, e come risultato si è sorvolato su un numero
impressionante di errori.
Tantissimi errori sono rimasti nelle
graduatorie, e hanno colpito duramente molti insegnanti che
ingiustamente si sono visti scavalcare da altri colleghi con titoli
inferiori, e colpiscono gli studenti perché danno la precedenza a
docenti con requisiti più modesti rispetto a quegli insegnanti che
avevano diritto a quelle stesse cattedre. In Lombardia sarebbe bastato fare quello che in molti hanno chiesto, e cioè rinviare l’avvio delle lezioni visto che la regione lombarda comincia l’anno scolastico con largo anticipo rispetto alle altre. Almeno le graduatorie non sarebbero state così vergognosamente gestite e gli insegnanti non si sarebbero sentiti presi in giro a sentire le interviste del Ministro.
(le citazioni sono tratte da "Repubblica Milano" del 7/9/04) |