Non tagliate gli insegnanti di sostegno
da La Stampa del 14/9/2004
Torino
E con questa settimana tutti in classe, si fa sul serio. E' possibile
esprimere un desiderio? Che di scuola si interessi per davvero, e di
più, tutta l'opinione pubblica: insomma che non sia argomento di
esclusivo interesse dei docenti e delle famiglie che hanno figli in
età scolare. Nessuno deve mai dimenticare l'insostituibile ruolo della
scuola nel formare la società di domani, che potrà essere migliore
solo se questa funziona, e bene. Invece ciò che maggiormente
arricchisce la scuola attuale è la grande scommessa di aver fortemente
voluto l'inserimento nelle classi dei ragazzi disabili. Quasi sempre
vinta, non tanto per merito degli insegnanti, quanto dei ragazzi che
accolgono i loro compagni con naturalezza e generosità. In questo modo
le barriere frapposte da qualsiasi handicap, fisico o psichico, sono,
nella stragrande maggioranza dei casi, abbattute.
Così, oltre che del raggiungimento degli
obiettivi didattici, la classe si arricchisce di umanità, un
patrimonio incommensurabile di questi tempi. Vivere a stretto contatto
dei compagni, offre un aiuto a chi subisce il disagio della diversità,
a chi sente il peso dei conflitti interiori, a chi manifesta
comportamenti ossessivi, a chi, chiuso nel proprio mondo, ha
difficoltà ad accogliere impressioni e stimoli dall'esterno e ad
esprimerli; ma decisamente rappresenta un insostituibile aiuto a
crescere e a maturare per tutti quelli che vivono prigionieri di una
«normalità» data per scontata. E chi per risparmiare pensa di tagliare
ore agli insegnanti di sostegno, rifletta.