IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE: LA FIGURA DEL TUTOR E’ PREVISTA PER LEGGE E VA APPLICATA Moratti: niente «quote» per studenti immigrati «Nuove iniziative per favorire l’integrazione» da La Stampa del 16/9/2004
ROMA «Gli studenti immigrati - ha ricordato il ministro - rappresentano il 3,5% del totale degli iscritti. La scuola italiana è capace di portare avanti l'integrazione anche con l'autonomia scolastica e la personalizzazione dei percorsi didattici prevista dalla riforma». Il ministro ha ricordato anche la recente istituizione di un ufficio per l’integrazione presso il ministero, attraverso il quale conoscere e valorizzare «le buone pratiche che possono diventare patrimonio comune». A questo punto la Moratti ha ha fatto riferimento alla questione delle quote: «Ho sentito parlare di quote, di limiti di alunni immigrati nelle classi. Ma una scuola statale deve fare integrazione, non può prevedere discriminazioni. Vogliamo mantenere questo valore adattandolo alle situazioni locali, anche utilizzando le ore facoltative e i percorsi personalizzati, ma sempre con l'intento di creare un’integrazione piena». Dopo la conferenza dei direttori regionali saranno chiamate in causa le stesse Regioni - ha aggiunto il ministro - ma sull'integrazione sono all'ordine del giorno anche altre iniziative. In collaborazione con la Rai, per esempio, sarà attivato un «canale» sull’alternanza scuola-lavoro (prevista per gli studenti tra i 15 e i 18 anni) e un altro finalizzato all’apprendimento dell’italiano da parte degli stranieri. Letizia Moratti, sollecitata dalle domande degli ascoltatori, ha quindi affrontato alcuni dei temi caldi della scuola. A proposito del precariato ha detto che «si tratta di una piaga storica», su cui si è intervenuti a partire dall'estate 2001, quando sono stati assunti 62 mila docenti, a cui ne sono seguiti altri 15 mila nell'estate 2004. Sulla controversa figura del tutor ha ribadito che «la funzione è prevista per legge e quindi va applicata». Mettendo così fine alle dispute con i sindacati e con alcune scuole che si rifiutano di istituire questo ruolo. Rispondendo poi a una domanda sulla fuga dei cervelli, la Moratti ha detto che «il problema non è solo italiano ma riguarda tutti gli Stati. Anche nell'ultima riunione interministeriale di gennaio a Parigi, all'Ocse, abbiamo verificato che i Paesi capaci di importare cervelli nel mondo sono solo tre: Svezia, Nuova Zelanda e Usa. Tutti gli altri sono esportatori di cervelli. Il problema - ha osservato - non è tanto quello di contendersi cervelli, ma di allargare la base attraverso una maggiore propensione, vocazione, conoscenza delle discipline scientifiche». E a questo proposito ha ricordato il piano ministeriale per il rafforzamento dell’insegnamento della matematica dalla scuola primaria. Una battuta è stata riservata anche alla controversia sul caro-libri: «Abbiamo cercato di andare incontro alle famiglie, confermando per quest'anno scolastico il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria fissato l'anno passato. Ora monitoriamo scuola per scuola per vedere se ci sono sforamenti e fare in modo che gli istituti siano più attenti ai costi». |