IL MIUR E LE NOTE CON VALORE DI LEGGE dal Coordinamento Precari di Venezia,29/9/2004
Continua l'incredibile abitudine del Miur di emanare delle semplici Note, ma aventi, a quanto pare, valore di legge. In barba alle norme vigenti, infatti, non solo il direttore Cosentino ha già fatto perdere migliaia di posti di lavoro ai precari iscritti in GP, fornendo illecite istruzioni operative ai Csa e ai presidi per le nomine su spezzone (ed è già il terzo anno che avviene), ma adesso persevera nelle sue velleità legiferanti, scrivendo la Nota Prot. n. 692 del 23/9/04, con cui dispone l'illegale mantenimento in servizio dei "non aventi titolo" nominati temporaneamente. A seguito di tale decisione, si potrà ad esempio verificare che un docente non più iscritto nelle GCI di una provincia o di una scuola, o retrocesso di posizioni, vi continui a lavorare per tutto l'anno, commettendo un illecito sia per il numero massimo di scuole o di province di iscrizione consentito, sia per la violazione del diritto di graduatoria concorsuale. Si poteva comprendere una disposizione, concordata con le OOSS, che prevedesse il mantenimento in servizio, fino alla scadenza del contratto, del supplente temporaneo nel caso di nomina non superiore a 30 giorni, dei quali almeno la metà già effettuata alla data di pubblicazione della nuova GCI, ma non certo un generico mantenimento in servizio addirittura prorogabile. Nella riunione odierna tra Miur e OOSS è stato affrontato l'argomento "Nota n. 692", con l'impegno da parte del ministero per un'ulteriore riflessione destinata ad una modifica del testo. I prossimi incontri si svolgeranno martedì 5 e venerdì 8 ottobre, in cui saranno esaminate le problematiche relative alla gestione degli spezzoni, al personale inidoneo e alle assunzioni dei riservisti. Su quest'ultimo argomento si è accesa in questi ultimi giorni una forte polemica proprio nel Veneto, dopo il ricorso presentato da alcune insegnanti della scuole elementari di Treviso, per la grande quantità di posti di ruolo attribuiti a riservisti arrivati da precise zone del sud Italia, cui si sono aggiunte le proteste da Vicenza e Padova. Vengono richiesti maggiori controlli e verifiche delle certificazioni presentate. |