.

Scuola, mancano 11 mila cattedre

è emergenza insegnanti di sostegno

È carente sia l'organico degli insegnanti
che quello dei collaboratori scolastici tecnici e amministrativi

Gli alunni disabili sono aumentati di 876 unità
ma i docenti di supporto sono solo 237 in più


di Beatrice Rutiloni da la Repubblica del 16 settembre 2004

 

Con 11 mila cattedre vuote, i precari in aumento e i tagli al sostegno la scuola riapre sotto il segno dell´emergenza. I dati forniti dalla Cgil scuola di Roma e Lazio forniscono un quadro poco rassicurante per i 500 mila studenti della Capitale: «I posti riservati ai docenti e al personale Ata per l´anno scolastico che inizia oggi sono 60 mila - spiega il segretario regionale Luciano Lijoi - all´appello mancano ancora 11 mila nomine: 6 mila insegnanti e 5 mila collaboratori tecnici e amministrativi. La maggior parte delle cattedre vuote verrà riempita con personale attinto dalla terza fascia della graduatoria permanente, ma non si sa quando verranno pubblicati gli elenchi definitivi. È facile prevedere che in molte scuole di Roma i dirigenti chiameranno i supplenti, che però dovranno lasciare il posto quando verranno assegnate le cattedre dal ministero».

Insomma quest´anno gli studenti rischiano di dover rinunciare alla continuità didattica. Chi ne risentirà di più saranno gli studenti disabili, quest´anno in crescita di 876 unità, cui corrispondono solo 237 insegnanti di sostegno in più. «A Roma il rapporto fra alunni e insegnanti di sostegno è il più basso di tutto il Lazio - spiega Mimmo Rossi, della Cgil scuola - e quest´anno si è ulteriormente abbassato: dal 2,93 del 2003 si è passati al 2,97 di oggi. Sono aumentati i bambini con handicap nelle scuole, si tratta soprattutto non vedenti e non udenti, ma i tagli della riforma non guardano in faccia a nessuno. Senza contare che per molti di questi bambini è importante la continuità, l´essere seguiti dalla stessa insegnante anno dopo anno senza dover ricominciare tutto da capo ogni volta: oggi chiederemo 120 cattedre di sostegno che la direzione regionale dovrebbe autorizzare». Una tranquillità che non sarà garantita nemmeno a chi se la meriterebbe di più.

Ancora insoddisfazione per il tempo pieno: sono 350 le classi a lungo orario per cui è stata fatta richiesta dalle famiglie, che però dovranno optare per le sezioni a modulo. La ragione di tutte queste rinunce è presto detta: «Quest´anno la Regione Lazio ha destinato alla scuola circa 300 mila euro in meno dello scorso anno - conclude Rossi - e a livello nazionale i fondi stanziati sono diminuiti di 14 milioni di euro».