Il referendum richiesto dalla Gilda.

Il presidente della Repubblica all’inaugurazione dell’anno 2004-2005.

«Scuola, cuore dello Stato»

Gli insegnanti: «Sulla riforma un referendum abrogativo».

 

di Luigi Illiano da Il Sole 24 Ore del 21/9/2004

 

ROMA • Una scuola all’insegna dell’integrazione, del rispetto e della convivenza. E l’esortazione lanciata ieri dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e dal ministro dell’istruzione Letizia Moratti, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico svoltasi al Vittoriano.

«Oggi alla scuola ha detto Ciampi è affidato l’ulteriore compito di integrare i figli degli stranieri che, studiando nelle nostre aule a fianco dei nostri ragazzi, creano per sé e per le loro famiglie le fondamenta più solide di una futura cittadinanza». Il capo dello Stato ha anche difeso il valore dell’istruzione pubblica, definendola «cuore pulsante dello Stato e della nazione». Un’inaugurazione quella di ieri che, inevitabilmente, ha rievocato quella tragica della scuola di Beslan, teatro della violenza terroristica che ha ucciso centinaia di bambini. Un minuto di silenzio, invocato da Ciampi, ha onorato quei morti e rinnovato la solidarietà per il dramma vissuto da tante famiglie.

Il ministro dell’Istruzione ha invece lanciato un appello agli insegnanti : «Cari docenti, aiutate i ragazzi a vivere una scuola fatta di amicizia, di amore verso il prossimo». Moratti ha, inoltre, riconosciuto che quella degli insegnanti «è una missione che ha il compito più difficile della nostra società».

Referendum contro la riforma. Proprio mentre si celebrava l’avvio dell’anno scolastico, la Gilda degli insegnanti ha inviato una lettera ai presidenti delle Regioni, per chiedere un referendum per abrogare la riforma Moratti. L’appello è stato rivolto ai governatori affinché facciano da tramite con i Consigli regionali per promuovere una consultazione popolare. «L’articolo 75 della Costituzione — spiega il coordinatore nazionale della Gilda Alessandro Ameli dispone che i referendum possano essere indetti, oltre che con la presentazione di 500mila firme di cittadini, anche con una richiesta presentata da cinque Consigli regionali». La Gilda inoltre punta il dito contro «la riduzione oraria delle discipline e la soppressione di insegnamenti fondamentali». E nel mirino è finita anche «l’introduzione di gerarchie tra i docenti e l’abbandono della concezione della scuola come istituzione della Repubblica, in favore di una scuola “supermercato’, deregolata e autoreferenziale».

Carabinieri a scuola. Secondo il portavoce nazionale dei Cobas Piero Bernocchi ieri, in una scuola si sarebbero recati i carabinieri per chiedere informazioni sull’applicazione della riforma Moratti. Sempre secondo Bemocchi, si tratta di un fenomeno diffuso, ma la notizia ha scatenato l’immediata reazione dei sindacati e di partiti di opposizione. Sullo stesso questo punto il Miur ha dichiarato, in una nota diffusa in serata, la sua «totale estraneità alla vicenda». Mentre il comando provinciale dei Carabineri della Capitale ha smentito «categoricamente» quanto era stato reso noto dai sindacati, sottolineando di non aver «ricevuto alcuna delega o mandato per controlli di questo tipo» e «non aver dato alcuna disposizione autonoma ai propri comandi territoriali».